Zelensky a Roma, ultimo incontro in Vaticano. Il Papa: «Grazie per la visita». Lui: «È un grande onore»

Quattro gli appuntamenti previsti: bilaterale con Mattarella, incontro a Palazzo Chigi con Meloni e Tajani, tappa in Vaticano dal Papa e, infine, incontro televisivo nel salotto di Vespa

La Capitale è blindata per la visita di Stato del presidente ucraino, la prima da quando il suo Paese è stato invaso dalla Russia. Volodymyr Zelensky è atterrato in orario, alle ore 10 del 13 maggio, all’aeroporto di Ciampino, nell’area militare gestita dal 31° Stormo dell’Aeronautica. Ad accoglierlo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, Yaroslav Melnyk, ambasciatore di Kiev a Roma e Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina. Così è iniziato un lunghissimo giorno di appuntamenti istituzionali del presidente ucraino.


Il Pontefice riceve Zelensky: è il secondo colloquio tra i due

Ultimo appuntamento istituzionale della giornata per il presidente ucraino. La delegazione di Kiev ha lasciato Palazzo Chigi e si è diretta verso il Vaticano, varcando il confine della Santa Sede poco dopo le 16. Il corteo non ha percorso, come ci si aspettava, via della Conciliazione: questa mattina, dalla strada che conduce a Piazza San Pietro, erano stati fatti allontanare i venditori ambulanti di cibo e souvenir. Invece, gli ucraini hanno preferito entrare in Vaticano dall’Arco della Campane, attraverso una strada laterale. L’incontro tra Zelensky e il Papa si è tenuto nello studio dell’Aula Paolo VI e non nel Palazzo apostolico. Nella stanza, erano presenti solo loro due e un interprete, il francescano ucraino Marek Viktor Gongalo. È il secondo colloquio tra il Papa e Zelensky, dopo quello avvenuto sempre in Vaticano l’8 febbraio 2020, pochi giorni prima dello scoppio della guerra con la Russia. «La ringrazio per questa visita», ha detto il Papa, accogliendo il presidente ucraino. «È un grande onore», ha replicato Zelensky. Al termine del colloquio, durato circa 40 minuti, il Pontefice ha ricevuto in dono dal presidente ucraino una icona della Madonna realizzata con i resti di giubbotti anti-proiettile. Da parte sua, invece, il Papa ha regalato al suo ospite una scultura in rame raffigurante rami di ulivo, simbolo di pace. Poi il presidente ucraino ha raggiunto Bruno Vespa al Vittoriano per la puntata speciale di Porta a porta.


Le dichiarazioni congiunte alla stampa di Meloni e Zelensky

Il faccia a faccia riservato fra la presidente del Consiglio e il presidente ucraino, iniziato alle 13.05, è durato un’ora e dieci minuti. Dopo il pranzo, allargato al resto delle delegazioni, nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi i due leader hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. «La verità è che l’Ucraina è vittima di aggressione e che difendendo la propria integrità e identità, allontana la guerra dal resto dell’Europa. Quello che gli ucraini lo stanno facendo, lo stanno facendo anche per noi», ha detto Meloni. «In appena 7 ore, in questo 13 maggio, abbiamo abbattuto 17 droni iraniani che usano per distruggere le nostre infrastrutture. Questa è l’aggressione russa. L’Ucraina sarà sicura quando non sarà distrutta da alcuna bomba», ha affermato Zelensky. In diversi passaggi, ha ringraziato l’Italia per il sostegno. Soffermandosi, poi, sulla deportazione di bambini ucraini: «Migliaia e migliaia di bambini ucraini sono stati deportati sul territorio dell’aggressore. Oggi abbiamo informazioni su 19.393 bambini, con nomi cognomi e date di quando sono stati sottratti dalla Russia. Ma il numero reale potrebbe essere molto più grande. Ci sono almeno 200 mila bambini nei territori occupati dalla Russia e non sappiamo il loro destino».

Il colloquio con Meloni a Palazzo Chigi

La visita alla premier è iniziata alle 13, quando il presidente ucraino ha fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi. Accolto dalla presidente del Consiglio Meloni, nel cortile di onore, i due leader si sono abbracciati e baciati. Poi hanno passato in rassegna il picchetto, ricevendo gli onori dalla Brigata Granatieri di Sardegna e dai Lancieri di Montebello. Sulla facciata principale della sede della Presidenza del Consiglio, secondo il protocollo, sventolano la bandiera dell’Unione europea, al centro il tricolore italiano e, a sinistra, la bandiera dell’Ucraina. Meloni e Zelensky si sono riuniti prima in un colloquio riservato, mentre il pranzo di lavoro è stato allargato al resto delle delegazioni. Della delegazione italiana fanno parte anche il ministro degli Esteri Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il sottosegretario alla presidenza Giovanbattista Fazzolari e il consigliere diplomatico Francesco Maria Talò.

Ansa | Il picchetto d’onore a Palazzo Chigi

Tra i contenuti dell’incontro a due, le iniziative internazionali per facilitare l’esportazione di grano e di prodotti agricoli, come il rinnovo dell’Accordo sul grano del Mar Nero: è stata ribadita l’importanza del rispetto dell’intesa e di un suo rinnovo che la proroghi oltre il 18 maggio. Meloni ha anche ripetuto che l’Italia, in accordo con i principali alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l’Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. «L’Italia sin dall’inizio è stata in prima linea per l’attribuzione all’Ucraina dello status di candidato all’Unione europea, e continuerà ad assicurare il suo appoggio per facilitare la progressiva integrazione di Kiev che sta combattendo per la difesa dei valori europei di libertà e di democrazia ed è un avamposto della sicurezza del Continente europeo», ha aggiunto il capo del governo italiano.

Il video dell’arrivo della delegazione ucraina a Palazzo Chigi

L’incontro con Mattarella

Il tempismo riscontrato nelle fasi di atterraggio a Ciampino e trasferimento in hotel si è perso nel tragitto tra i Parioli e il Quirinale. Inizialmente, l’incontro con Mattarella era previsto alle 11.30, ma Zelensky è salito al Colle poco dopo mezzogiorno, dopo essersi cambiato abbigliamento: dismessa la felpa verde militare, ha indossato una divisa nera. La comunità ucraina residente a Roma e che si è raccolta in Piazza Barberini, sperando in un breve saluto da parte del proprio presidente, è rimasta delusa: per motivi di sicurezza, non sono stati possibili soste lungo il percorso. A mezzogiorno, Mattarella ha lasciato i suoi uffici ed è sceso nel cortile d’onore, per attendere il presidente ucraino: la cerimonia ha previsto l’esecuzione degli inni nazionali da parte della banda della Marina italiana. Per gli onori militari, invece, sono stati schierati uno squadrone dei Corazzieri e uno della Marina.

Ansa | Zelensky e Mattarella

Sul Quirinale, oltre alla bandiera italiana, europea e della presidenza della Repubblica, ha preso a svettare la bandiera gialloazzurra dell’Ucraina. Dopo i saluti tra le due delegazioni, Mattarella e Zelensky si sono ritirati nell’ufficio del presidente della Repubblica italiana per un colloquio riservato. «È un onore averla qui a Roma. Ho chiesto di incontrarla nuovamente dopo il nostro colloquio di anni addietro anche se in questa condizione diversa, noi siamo pienamente al vostro fianco. Benvenuto presidente», ha detto il presidente Mattarella al tavolo del Quirinale dove si tiene il colloquio tra le due delegazioni, italiana e ucraina. Il bilaterale è durato circa 30 minuti. «Sono qui per ringraziare l’Italia. Vorrei abbracciare gli italiani uno a uno per il sostegno che ci è stato continuamente offerto a tutti i livelli e che non è mutato con i governi Draghi e Meloni. Abbiamo con l’Italia valori comuni», ha detto Zelensky.

Ufficio stampa Quirinale | Le due delegazioni al tavolo

«Noi siamo per la pace, la nostra vittoria è la pace. Siamo aperti a tutti i contributi internazionali ma la guerra la stiamo subendo sul nostro territorio e la pace deve prevedere la giustizia su tutto il nostro territorio», ha aggiunto il leader ucraino. Mattarella, durante l’incontro, ha assicurato il sostegno dell’Italia all’ingresso di Kiev nell’Unione europea: «La decisione di avviare il processo di integrazione dell’Ucraina è stata storica. L’Italia punta ora ad aiutare l’Ucraina per il raggiungimento dei parametri». Soffermandosi sul conflitto, poi, il presidente della Repubblica ha sottolineato che «la pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Deve essere una pace vera e non una resa». Tra gli altri argomenti di conversazione, l’efficacia delle sanzioni economiche alla Russia, la questione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la lotta alle fake news con la necessità di azioni più efficaci a livello europeo, i bombardamenti delle strutture civili e il rapimento dei bambini ucraini. Quest’ultimo aspetto è stato definito da Mattarella «una pratica straziante e ignobile».

La diretta video dal Quirinale

L’accoglienza di Tajani e il trasferimento in hotel

«L’Italia dà il benvenuto al presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Rinnoviamo il nostro impegno al fianco del popolo ucraino, a difesa della libertà e della democrazia». Tajani ha affidato a Twitter il messaggio di accoglienza ufficiale del presidente, allegando una foto del colloquio avuto sulla pista di atterraggio. Poi, in una breve dichiarazione, il ministro degli Esteri ha ribadito alcuni elementi imprescindibili per il governo italiano affinché sia risolva il conflitto ucraino: «Abbiamo ribadito a Zelensky un sostegno totale a 360 gradi, da tutti i punti di vista. Lavoriamo ovviamente anche per la pace, e sosteniamo tutte le iniziative a favore della pace. Però sia chiaro: pace significa pace con giustizia, cioè indipendenza totale dell’Ucraina».

Anche Zelensky ha twittato un breve testo dopo aver toccato il suolo italiano: «Oggi sono a Roma, incontrerò il presidente Sergio Mattarella, il primo ministro Giorgia Meloni e il Papa. Una visita importante per avvicinarsi alla vittoria dell’Ucraina». Intorno alle 10.20, il presidente ucraino, in felpa verde mimetica, è salito a bordo di una vettura blindata. Circondato da una nutrita scorta, si è avviato verso l’hotel in zona Parioli. Dopo una sosta di qualche minuto, la delegazione di Kiev sarà accompagnata al Quirinale, dove alle 11.30 inizierà il bilaterale con Mattarella. L’incontro a Palazzo Chigi inizierà dopo mezzogiorno. Dopo il pranzo, che dovrebbe avvenire sempre nella sede del governo, il leader ucraino insieme a Meloni terrà una conferenza stampa, prevista per le ore 14.

I preparativi e l’agenda

Sono più di mille gli uomini delle forze dell’ordine schierati per l’occasione. La questura ha varato un piano di massima sicurezza che prevede anche la no fly zone, il divieto di sorvolo per i droni, il dispiegamento di tiratori scelti appostati sui palazzi del centro, reparti a cavallo, artificieri, unità cinofile e squadre dell’antiterrorismo. Mentre proseguono i lavori di bonifica del sottosuolo e il controllo dei cieli, anche la sorveglianza del Tevere e dei parchi è stata incrementata.

Ansa | Unità cinofila in azione a Palazzo Chigi

Il quartier generale di Zelensky è stato allestito all’hotel Parco dei Principi nel quartiere Parioli. Il presidente ucraino si muoverà nella Capitale con la protezione di un imponente apparato di sicurezza, coordinato dai nostri servizi di intelligence. La prima tappa della visita è prevista al Quirinale: qui Zelensky avrà un bilaterale di mezz’ora con Sergio Mattarella, dalle 11.30 alle 12. Dopodiché, sarà ospitato a Palazzo Chigi per un incontro con Giorgia Meloni e Tajani. Pranzo e, nel pomeriggio, colloquio con il Papa in Vaticano. Prima di tornare in aeroporto e prendere il volo che lo condurrà in Germania, Zelensky sarà intervistato da Bruno Vespa e dai direttori delle principali testate italiane, in una location tenuta, al momento, segreta.

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