Zelensky ringrazia il Papa ma respinge la sua mediazione con la Russia: «La nostra proposta di pace è l’unica possibile»

Dopo aver incontrato il Pontefice, il presidente ucraino chiarisce: «Ho chiesto una ferma condanna dei crimini russi, aggredito e aggressore non sono sullo stesso piano»

Dopo il suo ultimo appuntamento istituzionale della giornata con il Pontefice in Vaticano, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto chiarire qual è la posizione del suo Paese sulle possibili negoziazioni con la Russia per mettere fine alla guerra iniziato nel febbraio 2022. E, seppur educatamente, declina la mediazione di Papa Francesco: la proposta di pace di Kiev – ritiro totale delle truppe russe da tutte le regioni occupate, Crimea compresa, come prerequisito ai colloqui – è l’unica accettabile per l’Ucraina. Una richiesta l’ha avanzata lui stessa al Pontefice: una condanna ferma e totale ai crimini della Russia, perché non può esserci uguaglianza fra vittima ed aggressore. «Ho incontrato Papa Francesco oggi, sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho parlato di decine di migliaia di bambini ucraini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa», ha scritto Zelensky in un tweet dopo l’incontro, «ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore». E poi il passaggio sulla mediazione diplomatica del Vaticano: «Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta: ho proposto al Papa di aderire alla sua attuazione». Zelensky lo ha poi ripetuto nella sua intervista da Vespa: «Il piano di pace può essere solo quello dell’Ucraina. Noi siamo contenti se viene condiviso anche dal Papa, dall’Italia e da altri».


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