Sabina Guzzanti e l’incontro con Moana Pozzi: «Era bellissima, ma mi ha ignorata come se fossi una nullità»

L’attrice comica: «Io un giorno mi avvicinai per parlarle, tanto per fare conversazione. E lei mi guardò dall’alto in basso come si guarda una nullità. Poi se ne andò senza dire una parola»

Sabina Guzzanti si sente un po’ «polla». Perché le hanno rubato la pagina Facebook: «Una sera mi hanno chiesto la password e zac! Pagina rubata, tutto sparito. Mi dicono che adesso al mio posto c’è una sudamericana che balla con il sedere di fuori». Nell’intervista che rilascia oggi al Corriere della Sera riepiloga la sua carriera, a partire dall’incontro con Moana Pozzi: «Era bellissima. Io un giorno mi avvicinai per parlarle, tanto per fare conversazione. E lei mi guardò dall’alto in basso come si guarda una nullità. Poi se ne andò senza dire una parola». L’attrice racconta come ha iniziato con le imitazioni: «Le ho fatte perché dovevo lavorare, mica sono stata sempre convinta di saperle fare. Tutto cominciò con Rita Levi Montalcini. Ero in cucina, la sentii alla tv e cominciai a fare la sua voce. Il mio compagno di allora arrivò con gli occhi spalancati e disse: “Ma sei uguale”. E così cominciai». Poi racconta dei suoi rapporti con i fratelli Corrado e Caterina: «Tutti e tre siamo molto legati. Quando ci ritroviamo – e avviene abbastanza spesso – a casa, succede una cosa curiosa: ci mettiamo a parlare in un modo tutto nostro, una specie di lingua segreta, velocissima, a scatti. La capiamo solo noi, una questione di vibrazioni. E poi scoppiamo a ridere come tre matti». Dice che ha pianto l’ultima volta «quando Elly Schlein è stata eletta segretaria del Pd. Perché pensavo di dover morire senza vedere una donna in quel posto». E parla della madre e del padre, ovvero Germana Antonucci e Paolo Guzzanti: «Il loro è stato un rapporto burrascoso, si sono separati più volte e questo ha preso molta della loro attenzione che, dunque, non è arrivata a noi. Ma ci sono state anche cose belle». Infine, spiega perché a casa non ha la tv: «Ma ha senso guardare tanti talk show in cui l’unico obiettivo è quello di parlare e parlare senza far capire nulla a chi sta a casa? Ha senso seguire dei programmi che si dicono di informazione quando l’informazione non c’è?».


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