G7, la proposta di Meloni: «Facciamo entrare l’Unione Africana nel G20»

La premier a Hiroshima: «Attenzione alla Tunisia»

Accogliere la richiesta dell’Unione Africana di aderire al G20. Lo ha proposto, secondo quanto apprende l’agenzia di stampa Ansa da fonti italiane, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante i lavori del G7. «Approfitto per una proposta: molti di noi si sono già espressi a favore della richiesta dell’Unione Africana di aderire al G20. L’Italia sicuramente sì. Penso che sarebbe un bel segnale esprimere il nostro sostegno anche in occasione di questo vertice», ha detto la premier italiana. Che poi ha parlato dell’importanza del ruolo del mare: «Questo è un tema che dobbiamo attenzionare con grande intelligenza, che dobbiamo gestire e che dobbiamo affrontare in maniera strategica e coesa. Il mare ha un importante ruolo sul piano economico. Più dell’80% del commercio internazionale viaggia sul mare. Ognuno di noi si affaccia sul mondo grazie a grandi sistemi portuali».


Il mare, l’economia, la Tunisia

«Ma non si tratta solo di economia. Il mare è parte della nostra cultura, della nostra visione del mondo. Le nostre democrazie sono nate e cresciute come Nazioni marittime. Forse non è un caso che i nostri principali avversari, pur puntando a diventare potenze marittime. La scoperta e l’apertura di nuove rotte marittime hanno sempre portato con sé grandi mutamenti storici e sociali. Oggi siamo oggi anche di fronte al rischio che il cambiamento climatico potrebbe aprire nuovi passaggi finora impraticabili, nel nordest e nel nordovest. Passaggi, soprattutto quello del nordest, che rischiano di essere controllati da altre potenze», ha concluso. Infine, Meloni ha parlato anche della Tunisia. «Il paese è in una situazione difficilissima, una fragilità politica evidente e un rischio di default finanziario dietro l’angolo. Abbiamo una trattativa fra il Fondo Monetario Internazionale e la Tunisia di fatto bloccata. C’è una certa rigidità dell’Fmi di fronte al fatto che non si sono ottenute dal presidente Saied tutte le garanzie che sarebbero necessarie». E infine: «Credo che l’approccio debba essere pragmatico, perché altrimenti noi rischiamo di peggiorare situazioni che sono già compromesse».


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