Mario Balotelli vittima di tentata estorsione: condannato l’avvocato della ragazza che lo accusò di stupro

Secondo il tribunale di Vicenza, Roberto Imparato avrebbe orchestrato un piano per sottrarre 100mila euro al calciatore

È stato condannato a due anni e tre mesi Roberto Imparato, l’avvocato accusato di tentata estorsione ai danni di Mario Balotelli. Il tribunale di Vicenza ha dato ragione al calciatore, a cui ora il legale dovrà versare un risarcimento di 80mila euro e pagare le spese legali e processuali. «Sia io che il mio assistito siamo soddisfatti che sia stata fatta chiarezza sui fatti e che sia stata accertata nei confronti di chi fosse la responsabilità penale in questa vicenda», ha commentato Enrico Baccaro, avvocato di Balotelli. La vicenda su cui si è espresso ieri il tribunale di Vicenza risale al 2018, quando il calciatore era stato denunciato da una ragazza di 17 anni per violenza sessuale a Nizza, dove l’attaccante ha giocato dal 2016 al 2019. La giovane francese aveva raccontato di essere stata stuprata. Un’accusa per cui Balotelli si è sempre dichiarato innocente e da cui è stato assolto definitivamente lo scorso anno. A quel punto, è stato il calciatore a intraprendere le vie legali. SuperMario ha sporto denuncia al tribunale di Vicenza sia nei confronti della ragazza che del suo legale, accusati di aver architettato un ricatto per estorcergli 100mila euro.


Secondo le ricostruzioni dei pm, Balotelli avrebbe incontrato la francese nel luglio 2017 a Nizza e le avrebbe chiesto più volte se fosse maggiorenne. Lei lo avrebbe rassicurato, arrivando addirittura a mostrargli un documento di identità, che però apparteneva alla cugina. I due avrebbero a quel punto avuto dei rapporti sessuali con il consenso di entrambi. Dopo che Balotelli le avrebbe fatto capire di non voler mandare avanti la loro relazione, la 17enne avrebbe deciso di rivolgersi al suo avvocato per inscenare una presunta violenza sessuale. Il piano sarebbe stato il seguente: costringere il calciatore a darle 100mila euro in cambio del suo silenzio. A confermare questa versione dei fatti sarebbero state alcune intercettazioni telefoniche: «L’avvocato mi ha detto che devo dirgli che ho un trauma, che non dormo e che non vado a scuola… Devo dire ‘ste cose a Mario. E gli devo dire che mi chieda scusa, almeno. Così lo becco in pieno», diceva la ragazza in una delle conversazioni intercettate e ascoltate in tribunale.


Credits foto: EPA/Jean-Cristophe Bott

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