M5S, Beppe Grillo torna a Roma e incontra i parlamentari: i temi affrontati e i dubbi in vista delle Europee

Gli ultimi a lasciare la sede di Campo Marzio sono Conte e il fondatore e garante del Movimento: «Ci saranno delle novità»

Dopo mesi di assenza, è tornato a Roma. Beppe Grillo ha incontrato i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle nella sede nazionale a Campo Marzio. Uno spazio dedicato a svariati temi: dalla politica estera alle riforme costituzionali, passando per i temi energetici. Senza dimenticare le prospettive per i pentastellati. «Beppe ha detto tante idee sul futuro, rispetto alle proiezioni politiche che può avere ancora il M5S e al contributo che può dare al Paese», commenta Francesco Silvestri all’uscita della sede. «Non è stata una riunione per parlare di elezioni, voti. Si è parlato di temi: transizione ecologica, digitalizzazione, intelligenza artificiale, un piano industriale per il Paese, come si creano posti di lavoro, ed energia», chiosa. Gli ultimi a lasciare Campo Marzio sono stati Giuseppe Conte e Grillo. Tra i presenti anche Stefano Patuanelli. All’uscita, il fondatore e garante del Movimento ha detto soddisfatto: «Parlamentari fantastici. Finalmente abbiamo della gente che è coesa e interessante. Ci saranno delle novità».


Gli interrogativi

Tra i temi affrontati anche le riforme istituzionali. Grillo si scaglia contro le ipotesi sul presidenzialismo, invitando a proporre il proporzionale con sbarramento al 5% e la sfiducia costruttiva. I ballotaggi, nel frattempo, sono ancora in gioco. Conte, infatti, domani giungerà a Brindisi per la volata finale del loro unico candidato ancora in partita. In vista delle elezioni europee c’è chi si interroga sui malcontenti del Movimento, e sulle possibili alleanze. «Ma il saluto a deputati e senatori non è il momento della programmazione politica. Di questo, come di altre questioni politiche, Conte e Grillo parlano costantemente», risponde un parlamentare. Tra gli interrogativi da affrontare c’è sicuramente quello del terzo mandato, che porta con sé un po’ di malumori. Così come le richieste di apertura almeno per i sindaci. Ma, dal canto suo, il garante dei 5 Stelle sembra non aver ancora cambiato idea.


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