Emilia-Romagna, le acque contaminate e il rischio malattie dopo l’alluvione: «Epatiti e salmonellosi, fate l’antitetanica»

L’allarme del comune di Ravenna e dell’Ausl: cosa c’è nelle acque alluvionali

Il comune di Ravenna e l’Ausl Romagna hanno lanciato un allarme sull’alluvione in Emilia-Romagna. Le acque reflue provengono «da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute», si legge nella nota delle Aziende Unità Sanitarie Locali. E quindi potrebbero essere contaminate. Tra le indicazioni date ai volontari quindi c’è quella di indossare sempre stivali o calzatura robusta per protezione, evitare ciabatte e infradito e che i bambini giochino col fango e con l’acqua. E ancora: indossare i guanti quando si prevede il contatto e aver cura di lavare bene le mani con sapone e acqua corrente, al termine. Mentre i vestiti contaminati da fango e liquami devono essere lavati in acqua calda.


Cosa c’è nelle acque alluvionali

La direttrice del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl Raffaella Angelini ha spiegato in un’intervista al Resto del Carlino cosa c’è nelle acque alluvionali. Premettendo innanzitutto che non c’è un allarme sanitario e non ci sono casi di malattia. E ricordando che è necessario adottare comunque tutte le precauzioni igienico sanitarie quando si è a contatto con l’acqua reflua. Secondo Angelini i liquidi possono essere contaminati «Da tutto ciò che si trova, o trovava, nelle strade oppure sotto le strade: intendo veicoli finiti a mollo, poi il sistema fognario, le carcasse di animali. Ci sono tanti fattori che possono pregiudicare la qualità dell’acqua». Angelini spiega che i germi possono essere causa di tutte quelle malattie infettive che hanno circuito fecale-orale. Come salmonellosi, epatite A e così via.


Il vaccino e le mascherine

Sulla questione vaccinazioni, Angelini spiega che non è un obbligo «ma raccomandiamo l’antitetanica. Venerdì saremo a Conselice, nella casa della comunità, per vaccinare i cittadini. Cercheremo di ripetere la stessa operazione a Sant’Agata e Solarolo, utilizzando i mezzi che sono lì o con un camper». Un problema per l’aria invece non c’è: «No, se l’acqua non produce un effetto aerosol nelle zone allagate. Può esserci un problema, ad esempio, in uno scantinato con del fango secco. Allora è meglio usare una mascherina Ffp2 e proteggere gli occhi con una visiera».

Le infezioni gastrointestinali

Il vademecum diffuso dal servizio sanitario dell’Emilia-Romagna segnala altri pericoli. Come le infezioni gastrointestinali: «Quando l’alluvione impatta sul sistema fognario c’è un maggiore rischio. Le infezioni si manifestano con diarrea e vomito. Non bisogna toccarsi naso e bocca con le mani sporche di fango». Con il passare dei giorni le acque possono dare origine anche a muffe e spore pericolose per la salute. È necessario anche evitare il contatto di eventuali ferite con acqua stagnante. La stessa Asl Romagna, però, ha fatto sapere che nelle zone dove l’acqua non è defluita – come a Conselice, dove parte del paese è ancora allagato – non c’è nessun allarme sanitario. «Al momento – ha spiegato anche Luca Lucentini, direttore del reparto Qualità dell’acqua e salute dell’Iss – non sussistono situazioni di allarme sanitario».

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