Patteggiamento Juve, ammenda da 718mila euro per la manovra stipendi.

Andrea Agnelli andrà invece a processo il 15 giugno. Nell’accordo con la Procura, la società bianconera ha rinunciato a qualsiasi ricorso

Il Tribunale federale nazionale ha accolto la richiesta di patteggiamento della Juventus per il filone della manovra stipendi – nato dall’indagine Prisma della procura di Torino – e ha comminato al club bianconero un’ammenda di 718mila euro ma nessuna nuova penalizzazione. Nell’accordo con la Procura federale, la società rinuncia a fare qualsiasi ricorso sulle vicende pendenti, come la sentenza del 22 maggio sul -10 in campionato. La multa verrà pagata dalla Juventus e i dirigenti coinvolti, mentre è stata stralciata dal patteggiamento la posizione di Andrea Agnelli, che andrà a processo il 15 giugno. Gli altri rinunciano, come il club, a eventuali ricorsi alla corte federale d’appello e al collegio di garanzia presso il Coni. La penalizzazione di 10 punti in campionato è così confermata e nel frattempo sono uscite le motivazioni di quella sentenza sul caso plusvalenze: «La sanzione della penalizzazione di dieci punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un’ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza come innanzi enunciati», scrive la Corte federale d’appello nel documento. Il titolo del club bianconero, dopo la notizia del patteggiamento, vola in borsa: +7 per cento a Piazza Affari. Per il presidente della Figc Gravina, l’accordo sul patteggiamento «è il risultato più bello del calcio italiano per trovare un momento di serenità».


Il comunicato della Juventus sul patteggiamento

«La società, ribadendo la correttezza del proprio operato, ha ritenuto di accedere all’applicazione di sanzioni nel miglior interesse della società stessa, azionisti e stakeholders». Così, in una nota, il commento ufficiale della Juventus dopo il patteggiamento. «La definizione di tutti i procedimenti sportivi Figc aperti – prosegue -, consente di conseguire un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità per contenziosi, permettendo a management, allenatore e giocatori di concentrarsi sull’attività sportiva, specie la programmazione della prossima stagione». Nella nota ufficiale, la Juventus comunica di «aver definito ad ogni effetto con gli organi della giustizia sportiva il procedimento Figc n. 336 pf 22-23 (relativo alle c.d. “manovre stipendi 2019/2020 e 2020/2021», ai rapporti con taluni agenti sportivi, e su presunti «rapporti di partnership» con altri club a fronte dell’irrogazione della sanzione e della rinuncia alla presentazione di ricorso al Collegio di garanzia dello sport. «Il Tribunale federale ha assunto la decisione 0189/TFNSD-2022-2023 che, definitivamente pronunciando, dispone l’irrogazione della suddetta sanzione pecuniaria nei confronti della società…, la quale, pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive ha ritenuto di accedere all’applicazione di sanzioni su richiesta ex art. 127 CGS nei termini sopra indicati nel miglior interesse della società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders (sia appartenenti al mondo dello sport che non). La definizione di tutti i procedimenti sportivi Figc aperti consente infatti alla società di conseguire un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità che inevitabilmente discenderebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti negli esiti e nei tempi, permettendo inoltre al management, all’allenatore della Prima Squadra e ai giocatori di concentrarsi sull’attività sportiva ed in particolare sulla programmazione complessiva della prossima stagione (sia con riferimento alle attività sportive che per quanto attiene ai rapporti di business con gli sponsor, le altre controparti commerciali e quelle finanziarie)».


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