Denise Galatà, 10 indagati per la morte della 19enne al rafting con la scuola: ci sono anche la sindaca e i vertici della società sportiva

La “Pollino Rafting” è stata anche posta sotto sequestro dalla Procura di Castrovillari

Sono dieci le persone indagate nell’inchiesta della Procura di Castrovillari (Cosenza) sull’incidente che ha coinvolto Denise Galatà, la studentessa 19enne trovata morta il 31 maggio dopo essere caduta in acqua mentre faceva rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo, in gita scolastica. Tra gli indagati vi sono la sindaca della località Mariangelina Russo e i responsabili della Pollino rafting, ovvero la società che si è occupata dell’organizzazione del rafting di quel giorno e sette guide della stessa. Quest’ultima è stata, inoltre, sottoposta a sequestro dalla Procura. Dopo l’incidente, il sindaco di Papasidero, Fiorenzo Conte, ha firmato un’ordinanza con la quale ha bloccato fino a data da destinarsi l’accesso al fiume Lao.


L’incidente

La giovane vittima, originaria di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria, era una studentessa del liceo statale Rechichi di Polistena e si trovava in gita con insegnanti e compagni di classe quando è stata sbalzata in acqua dal gommone su cui stava facendo l’attività sportiva che l’ha portata alla morte. Sul gommone in questione, oltre a lei, erano presenti cinque compagni e le guide del Pollino rafting. Durante l’incidente sono finiti in acqua altri tre studenti, ma sono stati subito recuperati e gli altri studenti sono stati portati in salvo. L’unica che mancava all’appello era proprio Denise, di cui si era persa ogni traccia il 30 maggio per poi essere ritrovata il giorno seguente.


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