Il deepfake di Putin che annuncia l’incursione ucraina in Russia. Violate le televisioni e radio russe – I video

Il finto messaggio, smentito dalle autorità locali e dal Cremlino, viene trasmesso a seguito dell’incursione a Belgorod da parte dei combattenti russi

Dopo il video che (non) annuncia la controffensiva, ideato dal Ministero della Difesa ucraina e trasmesso sui canali televisivi hackerati della Crimea occupata, un altro video prosegue quella che viene definita la «strategia della tensione» di Kiev. Lunedì 5 giugno le televisioni e le emittenti radiofoniche della rete MIR hanno trasmesso nelle regioni di Rostov, Belgorod e Voronezh un deepfake del presidente Vladimir Putin dove annunciava l’incursione dell’esercito ucraino nel territorio russo e invitava i cittadini ad evacuare le regioni dirigendosi verso Mosca. Un falso allarme smentito dalle stesse autorità locali di Belgorod e Voronezh attraverso i propri canali Telegram, così come da TASS riportando le parole del portavoce Dmitry Peskov.


Il video trasmesso il 5 giugno 2023 risulta di bassa qualità e basterebbe poco per riconoscerlo come falso, soprattutto perché il movimento delle labbra non coincide con le parole pronunciate. Diverso il discorso per la diffusione del messaggio via radio, in quanto la voce di Vladimir Putin risultava molto credibile e difficile da riconoscere come fake in un primo momento.


Un evento simile era accaduto nel marzo del 2022, ma a parti invertite. All’epoca venne trasmesso un deepfake del presidente ucraino Volodymyr Zelensky dove invitava i cittadini ucraini a deporre le armi e ad arrendersi alla Russia. L’uso e la diffusione di questi video manipolati (in alcuni casi generati attraverso l’Intelligenza Artificiale) è entrato a far parte della propaganda di guerra con l’obiettivo di convincere non solo i cittadini coinvolti, ma anche i soldati per destabilizzarli.

Gli attacchi informatici alle emittenti radio e televisive della rete MIR fanno seguito all’incursione a Belgorod da parte dei combattenti russi della Legione “Liberty of Russia” e il Corpo dei Volontari Russi (RVC).

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