I dubbi sulla diga di Nova Kakhovka: dalla negazione dei russi al pezzo di ponte crollato nei giorni scorsi

La struttura era da tempo danneggiata e priva di manutenzione. I russi avevano inizialmente negato un’esplosione e il crollo della diga

La vicenda della diga di Nova Kakhovka non è del tutto chiara. Mentre prosegue lo scambio di accuse tra Ucraina e Russia sulla responsabilità del danneggiamento, al momento non vi sono prove evidenti di un bombardamento o di un’esplosione. Lo stesso sindaco di Kakhovka aveva inizialmente negato il tutto sostenendo che la città fosse tranquilla. Alcune immagini satellitari dimostrano che la struttura risultasse danneggiata nelle ultime settimane e proprio nell’area dove attualmente fuoriesce la maggior parte dell’acqua raccolta nel bacino. Tra i primi a diffondere gli scatti è stato il giornalista Evan Hill del Washington Post, mostrando le differenze tra le foto scattate dai satelliti Maxar tra il 28 maggio e il 5 giugno 2023, ossia il giorno prima del disastro.


Dalle immagini satellitari condivise da Evan Hill possiamo notare che il 28 maggio 2023 il ponte stradale risultasse ancora “integro”, per poi riscontrarlo crollato nella foto del 5 giugno (alle ore 12:15 fuso orario locale, secondo Evan). Nel confronto sottostante è possibile osservare (evidenziato in verde) il punto probabilmente danneggiato durante le esplosioni del novembre 2022.


Anche Christopher Miller, corrispondente del Financial Times, pubblica ulteriori immagini che riprendono la diga dal satellite, confermando quanto riportato dal collega del Washington Post.

Le prime strane reazioni russe

Secondo quanto riportato da RIA Novosti (alle 5 del mattino fuso orario italiano), il sindaco di Nova Kakhovka Vladimir Leontiev (imposto dagli occupanti russi) aveva inizialmente smentito le voci sulla distruzione della diga definendo il tutto come «sciocchezza», sostenendo che in città regnasse la calma.

Una cinquantina di minuti dopo, sempre attraverso RIA Novosti, il sindaco smentisce se stesso e inizia a parlare di un’esplosione che avrebbe danneggiato soltanto la parte superiore della centrale elettrica.

I danni già noti

Che fosse ci fosse un problema da tempo lo dimostra l’immagine satellitare di Maxar del 28 maggio 2023, dove possiamo notare i danni presenti nella parte del ponte stradale nel lato ovest.

Questi danni risultano presenti anche nei video diffusi nel mese di marzo 2023, a dimostrazione di come il ponte e la diga non fossero in alcun modo mantenuti e messi in sicurezza durante la gestione degli occupanti. L’unica operazione riscontrata è quella dell’apertura di alcuni cancelli che controllano il flusso dell’acqua.

Gli strani livelli dell’acqua prima del disastro

Già nel mese di maggio, il New York Times aveva posto il il rischio inondazioni a causa di una situazione preoccupante del lago Kakhovka. Secondo le analisi effettuate tramite i satelliti, i livelli dell’acqua nel bacino idrico avevano raggiunto il picco massimo raggiunto negli ultimi 30 anni, ma dopo un improvviso minimo storico registrato nel mese di febbraio. Risulterebbe plausibile che, di fronte a una situazione del genere, il rischio crollo e inondazione non risultava affatto remoto.

In mancanza di prove che dimostrino un bombardamento o un’esplosione, risulta plausibile considerare l’opzione che la diga sia crollata a causa della mancata manutenzione e della scarsa gestione da parte degli occupanti.

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