Codice della strada, Salvini anticipa la stretta: targa per monopattini e bici, ergastolo della patente e autovelox. Che cosa cambia

Tra le novità attese c’è l’obbligo dell’alcolock, il dispositivo che impedisce l’avvio dell’auto per chi ha bevuto. Protestano le associazioni di categoria sugli obblighi imposti per i ciclisti

Pugno di ferro sulla sicurezza stradale: è quello che promette il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che nel corso di un question time alla Camera e rispondendo a una domanda di Maurizio Lupi di Noi Moderati ha anticipato il disegno di legge allo studio del suo dicastero, e che approderà a giorni in Parlamento. «Più regole, più educazione e più sicurezza sulle strade italiane»: questi sono gli obiettivi dichiarati. Verranno perseguiti attraverso una serie di novità: prima tra tutte «il contrasto alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, il cosiddetto ergastolo della patente». Ma anche altre soluzioni, come l’«alcolock», ovvero il «dispositivo, già in uso in altri Paesi europei, che impedisce l’avvio dell’auto se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero». 


Le novità su bici e monopattini

Tra le novità più attese c’è quella sulla mobilità a due ruote, con il vicepremier intenzionato a imporre sia per monopattini che biciclette il casco, l’assicurazione, la targa e le frecce. Previste anche «sanzioni pesanti per la sosta selvaggia e per la guida contromano», precisa una nota del ministero. Ci sarà poi una delega, spiega il Mit, «per la riforma organica dello stesso Codice della strada. Non mancherà nel disegno di legge atteso entro fine mese alle camere una parte dedicata a promuovere attività formative in materia di circolazione stradale, attribuendo crediti al rilascio della patente attraverso corsi di educazione stradale nelle scuole dell’obbligo». Confindustria Ancma, l’associazione nazionale Ciclo Motociclo Accessori, ha già espresso «forte preoccupazione» in merito a questi cambiamenti. Sostenendo che la riforma «sembra oggi più contro la diffusione della bicicletta, che a favore di una maggiore sicurezza sulle strade», e avvertendo che «penalizzare la leadership della nostra industria sarebbe un autogol».


Le nuove regole sugli autovelox

Novità in attivo anche sugli autovelox: «Stiamo lavorando perché siano uniformati a livello nazionale e siano strumento di utilità per salvare vite e non siano unicamente, in alcune situazioni, usati per fare cassa e rimpinguare le casse comunali», ha spiegato Salvini. Pertanto, ha aggiunto, «appena approvata la modifica legislativa a cui stiamo lavorando, abbiamo già pronto lo schema di decreto ministeriale con il quale saranno approvati e omologati i dispositivi e le apparecchiature di rilevamento della velocità uniformemente in tutta Italia». Il Mit studia un piano per uniformare quindi le regole tra tutti i Comuni, da come dovranno essere installati gli apparecchi per la rilevazione della velocità, fino alle sanzioni, vero nodo del contendere. Per le multe l’obiettivo di Salvini sarebbe quello di definire uno schema di regole «giuste ed efficaci», tutelando il «diritto alla difesa per i cittadini». La priorità, chiarisce il ministro, è quella di tutelare sempre la vita di pedoni, ciclisti e utenti deboli sulla strada «ma senza gravare ulteriormente sugli automobilisti italiani che sono tra i più tartassati d’Europa».

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