Calenda e la legge per i social network: «È morto un bambino, la politica fermi l’anarchia»

Il leader di Azione rilancia il suo appello

Per Carlo Calenda controllare i 12enni che vanno sui social network «è giusto. Dobbiamo smettere di pensare che sul digitale è tutto consentito». Il leader di Azione, ospite di Rtl 102.5, parla dell’incidente di Casal Palocco e degli youtuber protagonisti. La stretta sui social per i minorenni «tecnicamente è fattibile. In tutto il mondo si stanno ponendo questo problema. Deve essere fattibile altrimenti questi problemi si trasferiscono nella vita reale come è successo l’altro giorno quando è morto un bambino. Questa cosa va fermata dalla politica». Calenda dice che così si rischia l’anarchia: «Un bambino di dieci anni con un computer in mano può andare a vedere un sito per adulti. Io non sono un bacchettone ma il sistema anarchico in cui non ci sono regole viene poi trasferito nella realtà». Proprio ieri Calenda ha proposto in un appello a Elly Schlein e Giorgia Meloni una nuova regolamentazione per i social network.


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