Papa Francesco dopo l’operazione e il ricovero: «Respiro male, sono ancora gli effetti dell’anestesia»

Durante l’udienza di oggi, il Pontefice non è riuscito a leggere il testo preparato per l’occasione

«Sono ancora vivo», aveva detto ai cronisti e ai fedeli presenti all’uscita del policlinico Gemelli dove era stato ricoverato per dieci giorni, dal 7 al 16 giugno scorso. A distanza di quasi una settimana, papa Francesco torna a parlare delle sue condizioni di salute. Nell’ospedale romano il Pontefice era stato sottoposto a un’importante intervento chirurgico di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. L’operazione, per via di una laparocele incarcerato, è durata 3 ore sotto anestesia generale e ha avuto esito positivo. «Sono ancora sotto effetto dell’anestesia», ha ammesso oggi il Papa, 86 anni, durante l’udienza ai partecipanti all’Assemblea della Riunione delle Opere per l’aiuto alle Chiese orientali, «il respiro non è buono». Un piccolo fuori programma, un intervento a braccio non concordato prima che il Pontefice chiedesse a monsignor Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, di consegnare ai presenti il testo scritto preparato per l’occasione. E che, proprio a causa del respiro affannato, non ha potuto leggere lui stesso. Nel suo messaggio, papa Francesco ha ringraziato per gli sforzi della Roaco nella protezione e l’aiuto alla popolazione ucraina: «Vi ringrazio per il grande impegno con cui soccorrete l’Ucraina per sostenere sfollati interni e rifugiati».


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