Mezzo centrodestra aveva capito benissimo l’odg-trappola del Pd: nome per nome ecco chi ha votato pro o contro Daniela Santanchè

Cosa è successo davvero in occasione dell’ordine del giorno che ha impegnato il governo a maggiori controlli sui possibili abusi della Cassa Covid (compresa Visibilia) e quei voti spuntati anche tra le fila della maggioranza

Non regge la versione fornita subito dopo il voto dell’ordine del giorno del Pd contro Daniela Santanché, accolto dal governo e votato a maggioranza dall’aula di Montecitorio. Non si può dire che il centrodestra fosse distratto e non avesse letto in quel testo il riferimento esplicito a Visibilia e al ministro del Turismo perché come dimostra il video che qui pubblichiamo prima del voto ha chiesto la parola il Pd Arturo Scotto proprio avvisando la maggioranza: «Non so se vi siete resi conto di cosa state per votare», e spiegando al di là di ogni ragionevole dubbio che quel testo era pensato proprio contro la Santanché.


E in effetti a favore dell’ordine del giorno ha votato solo una parte del centrodestra, quella che ha voluto seguire l’ok della viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci o forse quella che meno in simpatia aveva la stessa Santanché. Il sì all’odg di Scotto nell’urna è stata la scelta del 56,08% dei deputati di Fratelli di Italia, del 57% dei deputati di Forza Italia e del 70% di quelli della Lega. Nessuno dei 10 componenti del gruppo Noi moderati di Maurizio Lupi ha dato il suo voto contro la Santanché.

L’ordine del giorno del Pd che riguardava la cassa integrazione Covid percepita senza averne diritto (e appunto il solo caso citato in premessa come ipotesi è quello di Visibilia) ha avuto anche cinque voti contrari. Due da Fratelli di Italia (Cristina Almici e Fabrizio Comba). Tre no sono venuti invece da Forza Italia: quelli di Mauro D’Attis, dell’ex sindaco di Verona Flavio Tosi e dell’ex portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Emilio Russo.

Sono stati in quindici invece ad astenersi. Nove sono di Fratelli di Italia: Alessia Ambrosi, Gerolamo Cangiano, Luciano Ciocchetti, Gianni Lampis, Eliana Longi, Marina Marchetto Aliprandi, Gianfranco Rotondi, Imma Vietri e Gianluca Vinci. Cinque astenuti sono stati di Noi Moderati: Pino Bicchielli, Ilaria Cavo, Calogero Pisano, Martina Semenzato e Franco Tirelli. La quindicesima astenuta era invece della Lega: Silvana Comaroli.

Decine di deputati di centrodestra non hanno partecipato a molte votazioni, saltando quindi anche quella dell’ordine del giorno contro la Santanché. Ma dieci- tutti di Fratelli di Italia- hanno partecipato a tutte le votazioni saltando solo quella della “trappola Scotto”, di cui evidentemente avevano ben capito la portata. I dieci arruolabili anche essi nel gruppo “amici della Santanché” sono: Federico Mollicone, Mauro Rotelli, Luca Sbardella, Massimo Ruspandini, Salvatore Deidda, Andrea Di Giuseppe, Maria Grazia Frijia, Novo Umberto Maerna, Barbara Polo e Maria Carolina Varchi. Più arbitrario invece dividere con precisione il plotone del sì all’odg fra pecorelle obbedienti alle indicazioni del governo e antipatizzanti del ministro del Turismo. Di sicuro entrambi sono presenti in quelle fila.

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