Si voterà il 22 e 23 ottobre per il seggio al Senato di Berlusconi, le ipotesi sui candidati e quella tentazione di Pier Silvio (che frena)

In pole ci sarebbe Adriano Galliani, che sarebbe stato sollecitato dalla famiglia Berlusconi. Le suggestioni su Pier Silvio Berlusconi che lui stesso ha provato ad allontanare

Si voterà il 22 e 23 ottobre per eleggere chi prenderà il posto di Silvio Berlusconi in Senato. Il Cdm ha indicato le date per le elezioni suppletive nel collegio uninominale 6 della Lombardia a Monza, rimasto senza rappresentante dopo la morte del leader di Forza Italia. Ora la proposta del governo passerà al presidente della Repubblica, al quale spetta il compito di indire con proprio decreto di comizi elettorali. Tra le ipotesi circolate nei giorni scorsi su chi possa correre in quel seggio per il centrodestra erano circolate indiscrezioni sui possibili candidati. A cominciare da Adriano Galliani, che sarebbe stato indicato dalla famiglia Berlusconi come la figura ideale per una continuità rispetto al passato. Già senatore dal 2018 al 2022 con Forza Italia, Galliani in caso di elezione potrebbe essere costretto a lasciare la presidenza del Monza, con il club che nel frattempo potrebbe passare a una nuova proprietà, viste le ventilate intenzioni di Fininvest di cedere il club di Serie A sempre più oneroso. Su quel seggio erano circolate anche le voci di un possibile interessamento di Paolo Berlusconi, ma il fratello del Cav non sembrerebbe intenzionato a scendere in politica.


La tentazione di Pier Silvio Berlusconi

Sempre più escluso invece un interesse da parte di Pier Silvio Berlusconi, dopo che l’ad di Mediaset alla presentazione dei palinsesti di Cologno Monzese aveva ammesso di essere tentato dalla politica: «Qualcosa a livello emotivo, non razionale, si è mosso: ho pensato che il suo rapporto con gli italiani e l’Italia, fatto di amore e di libertà, è un lascito che deve vivere. Peraltro io ho 54 anni, mio padre ne aveva 58 anni quando è sceso in politica». La prospettiva però al momento non lo tenta più di tanto: «Innanzi tutto la politica è un mestiere serio, che non si impara dall’oddi al domani. Poi non penso che sia giusto lasciare le cose a metà: ritengo di dover rimanere a Mediaset a fare il mio mestiere. E poi, ed è la cosa più importante di tutte, ad oggi non c’è nessuna emergenza: per la prima volta dopo tanti anni c’è un governo votato dagli elettori, che sta facendo del suo meglio. E penso che Forza Italia debba e possa garantire stabilità al governo».


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