Il leghista Crippa: «La Russa che difende il figlio? Sarebbe stato più opportuno il silenzio»

Il vicesegretario del Carroccio dice la sua sul caso Santanchè e lo scontro tra governo e toghe (che non condivide)

«La Russa è la seconda carica dello Stato. Per questo» sarebbe stato «più opportuno il silenzio nei confronti di una ragazza che sta denunciando una violenza». Lo ha detto all’HuffPost il vicesegretario leghista Andrea Crippa. «Quando c’è una ragazza di vent’anni che trova il coraggio di denunciare una violenza – aggiunge – io sarei molto più cauto. Penso che bisogna affidarsi anche qui alla giustizia. Non credo che se il figlio di La Russa è innocente ci sia una macchinazione contro di lui per colpire il padre o il governo. Anche perché le ipotetiche o potenziali colpe di un figlio non possono ricadere sul padre, sul presidente del Senato. Per questo, a maggior ragione, consiglierei il silenzio e mi affiderei al lavoro dei magistrati».


La Lega e l’irritazione nell’attacco alla toghe

Il nervosismo leghista nello scontro che si è acceso tra Palazzo Chigi e le toghe trapela nelle parole del vicesegretario del Carroccio. «Uno scontro tra politica e giudici rischia di condurre a un immobilismo bloccando le modifiche attese da decenni. E è per la stessa ragione che la Lega chiede di abbassare i toni. Basta scontri e polemiche. Tanto più che non vedo un complotto dei magistrati contro il governo», dichiara.


Su Daniela Santanchè: «Siamo garantisti ma…»

«La Lega – spiega nell’intervista – è un alleato leale di questo governo e il nostro obiettivo è di lavorare assieme per i prossimi cinque anni, speriamo dieci. Ciò detto, sono emersi problemi giudiziari sulla ministra del Turismo Daniela Santanchè. Siamo certi che la premier Meloni abbia una conoscenza approfondita di questa vicenda, avendo un rapporto profondo con Santanchè e avendo deciso di farla entrare nel governo. Dunque confidiamo che la nostra fiducia sulla ministra sia fondata su valutazioni e approfondimenti della presidente del Consiglio». Precisa che i leghisti sono garantisti ma «nel momento in cui dovessero emergere da parte della magistratura delle evidenze» è chiaro che «mi aspetto che la diretta interessata se ne assuma la responsabilità». Dimissioni? «Si è innocenti fino a sentenza di terzo grado. Se però si dovesse valutare da parte del presidente del Consiglio l’inopportunità della permanenza della Santanchè nel governo, ne prenderemo atto».

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