Omicidio Lea Garofalo, il manifesto di cordoglio del Comune per il suicidio di uno dei killer. Il sindaco: «Davanti alla morte siamo tutti uguali»

Il primo cittadino di Petilia Policastro ha giustificato l’iniziativa: «L’abbiamo fatto per tutti, sarebbe stata una discriminazione»

«Il sindaco Simone Saporito e l’Amministrazione comunale partecipano al dolore che ha colpito la famiglia Curcio per la perdita del caro congiunto». È quello che si legge nel manifesto del comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, per la morte di Rosario Curcio, uno degli assassini della testimone di giustizia Lea Garofalo. Il manifesto funebre dell’Amministrazione comunale è uno dei tanti apparsi nei giorni del funerale di Curcio nella frazione di Camellino, ma non è passato inosservato anche perché il Comune, lo stesso di dove era originaria Lea, si costituì parte civile nel processo. Lea Garofalo fu uccisa il 24 novembre 2009, il suo corpo fu fatto a pezzi e bruciato per farne sparire le tracce. Curcio è stato condannato all’ergastolo nel 2014 per l’omicidio, insieme ad altre cinque persone. Il 46enne ha tentato il suicidio nel carcere di Opera a Milano lo scorso 28 giugno, morendo poi giovedì 29 dopo ore di agonia. Simone Saporito, sindaco di Petilia Policastro, ha giustificato il manifesto di cordoglio. «Da quando è scoppiata la pandemia, come Amministrazione comunale abbiamo fatto un accordo con le agenzie di pompe funebri per fare i manifesti di vicinanza per tutti i funerali che si celebrano in città», ha detto il primo cittadino, la cui amministrazione negli ultimi mesi ha anche organizzato diverse iniziative per la legalità in nome di Lea Garofalo, «l’opportunità di fare il manifesto è in effetti opinabile, ma noi abbiamo fatto il manifesto a tutti. Perché a lui no? Davanti alla morte si è tutti uguali. Sarebbe stata una discriminazione al contrario non farlo». Una risposta che non ha convinto il segretario di federazione del Pd di Crotone. «La provincia di Crotone non merita amministratori che gettano discredito sull’intera Regione», ha detto Leo Barberio, «a nome di tutta la comunità democratica crotonese e calabrese chiedo le immediate dimissioni del sindaco e della giunta comunale».


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