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Pupo e l’elogio al festival in Bielorussia: «Non ho confini, sono un artista libero. Di musica e di pace»

15 Luglio 2023 - 20:12 Redazione
Per l'artista il concerto nel paese del dittatore Lukashenko, da sempre vicino alla Russia, è stato un trionfo suo e della musica italiana

«Un trionfo mio e della musica italiana». Cosi il cantante, Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, definisce in una dichiarazione la sua partecipazione al “Slavianskij Bazar” di Vitebsk in Bielorussia, festival paragonabile a quello di Sanremo, dove la musica leggera la fa da padrona. Il cantante lo afferma replicando alle polemiche che si sono alzate sull’opportunità della partecipazione alla manifestazione bielorussa, nel paese del dittatore Aleksandr Lukashenko, da sempre vicino alla Russia, che l’artista ammette di non conoscere e di non aver mai incontrato. Fra una settimana, sottolinea il cantante, sarà a Valona, in Albania, dove condurrà uno spettacolo sul lungomare intitolato “La notte italiana a Valona”, evento patrocinato dal consolato italiano.  «Insieme a me – racconta – ci saranno Al Bano, Iva Zanicchi, Marco Masini, Mietta, i Matia Bazar, Michele Zarrillo». Da Valona Pupo volerà poi a Cipro perché, ricorda: «Io non ho confini. Sono un uomo ed un artista libero. Di musica e di pace».

Pupo e «il mondo non si divide in buoni e cattivi»

Oggi in una intervista al QN ha respinto le polemiche riguardanti la sua data in Bielorussia. «Mi trovo qui a fare il mio mestiere di cantante e musicista. Una pura scelta professionale. Lo farei anche per Sanremo ove mi invitassero. Non sta a me prendere parte politica. Devo la mia popolarità agli ucraini, ai russi, ai bielorussi…si può essere neutri?», ha commentato. E ancora: «Il mondo non si divide in buoni e cattivi. È una nuova semplificazione della nostra società. Mi guarderei bene dal dare oggi un giudizio drastico, sarà la storia a darlo». Sottolinea che sta «dalla parte di chi aspetta solo che arrivi la pace tra russi e ucraini». «Senza prendere parte politica ma perché sono due popoli fratelli e questa divisione deve finire», ha concluso.

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