La nuova accusa a Daniela Santanchè su Ki Group: «Non ha pagato i contributi»

Secondo i dipendenti ci sono 450 mila euro di buco. Il rischio è che rimangano tutti a bocca asciutta

Un’altra società di Daniela Santanchè finisce sulla graticola. Una trentina di ex dipendenti di Ki Group hanno bussato alla porta dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Enasarco. Allo scopo di verificare se siano stati versati i contributi. Oltre a compensi e Tfr. Ki Group doveva versarli dal 2020. L’ultima a presentarsi a Torino, dove ha sede l’azienda, è stata Raffaella Caputo. Il Fatto Quotidiano fa sapere che era un’impiegata amministrativa dal 2022. Ha ricevuto una lettera di licenziamento nel 2022. E aspetta 35 mila euro di Tfr. «Abbiamo chiesto alla Guardia di Finanza di verificare se hanno versato almeno la quota dipendente che trattenevano in busta paga. Altrimenti sarebbe appropriazione indebita».


Le storie dei dipendenti

Non è l’unica. Marco Scotto, agente di vendita, ha accumulato crediti per 111.318 euro. « Enasarco vede il versato e non ciò che è da versare, ma dai miei conteggi mancano anche 2.088 euro di contributi per il 2021-22», racconta. Claudia Micucci, agente per il Lazio, deve avere 3 mila euro: « Mi costava più un avvocato che venirne a capo. Ricordo le riunioni in cui la Santanchè rampognava gli agenti con quei paragoni azzardati. Ma il problema era che non li pagava, se non dietro sollecito, come i fornitori. La merce non arrivava in magazzino e i clienti non compravano più articoli». Altri lamentano cifre più alte. E non possono versarli da sé subito: devono passare due anni dalla dichiarazione di fallimento.


Il rischio

Il rischio è che alla fine rimangano a bocca asciutta. Tutti i crediti, compresi quelli esecutivi in forza di decreti ingiuntivi, sono congelati dal 29 luglio 2022. Per dipendenti e creditori si era aperta la strada dell’istanza di liquidazione giudiziale. In 12, 7 agenti e 5 impiegati, la depositano al tribunale chiedendo 450mila euro di spettanze. Ma pochi giorni prima i legali di Ki avevano inviato alla seconda sezione civile una proposta di concordato semplificato liquidatorio che congela per la seconda volta le spettanze creditizie. «All’Inps ci hanno spiegato che Ki ha ottenuto la moratoria di un anno con pagamento a rate dei debiti previdenziali, per cui eventuali irregolarità non risultano, ma pare che neppure la prima rata sia stata pagata», dice Monica Lasagna, 52 anni, ufficio vendite.

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