«Te lo buco ‘sto patriarcato: stupratori in campo non ne vogliamo»: la protesta delle tifose contro Portanova alla Reggiana

Nicole Ferrarini, presidente del Club Granata Femminile: «Non sono solo le donne a essere contrariate da questa scelta. Non possiamo dimenticare che i giocatori hanno un ruolo pubblico e sono per molti un esempio»

«Te lo buco ‘sto patriarcato: stupratori in campo non ne vogliamo». Sono le parole che campeggiano sul manifesto dell’associazione “Non una di meno”, a difesa delle donne vittime di violenza, che per la serata di oggi, 21 luglio, ha organizzato un sit in di protesta davanti al municipio. Il motivo? L’arrivo alla Reggiana, neo promossa in serie B, di Manolo Portanova, il centrocampista arrivato in prestito dal Genoa, condannato in primo grado a 6 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. L’associazione, in un post su Facebook, ha scritto: «Invitiamo la comunità a partecipare contro l’ennesima offesa alle vittime di violenza patriarcale che ha macchiato la nostra città. Una vicenda orribile di cui si è resa protagonista la dirigenza della Reggiana perché sono gli interessi economici e di prestigio della squadra a valere più di ogni altra cosa. Si decide di proteggere un uomo accusato e condannato per stupro in primo grado, di chiudere per così dire un occhio, di sminuire l’accaduto perché per alcuni ‘la politica in certe cose non dovrebbe entrare, meno che mai nello sport’… Siamo furiose e indignate, porteremo in piazza la nostra rabbia e la nostra vibrante protesta».


La protesta delle tifose della Reggiana

Ma l’associazione non è l’unica ad aver espresso contrarietà verso l’ingaggio. Diversi tifosi e tifose granata hanno annunciato che in forma di protesta restituiranno l’abbonamento. Nicole Ferrarini, presidente del Club Granata Femminile e figlia di Luciano Ferrarini, ex presidente della società, in un’intervista alla Gazzetta di Reggio ha dichiarato: «Le donne del mio club sono molto contrariate per questa scelta della Reggiana, ma anche molti uomini non sono d’accordo. Non possiamo nemmeno dimenticare che i giocatori hanno un ruolo pubblico e sono per molti un esempio». E Ferrarini osserva: «Sono anche io garantista e convinta che debba essere rispettato il principio della presunzione d’innocenza; però, mi chiedo, se il Genoa non lo ha tenuto, e il Bari lo ha respinto, serviva proprio a noi?». E la presidente Ferrarrini spiega: «Ho grande rispetto per questa dirigenza e dunque non esprimo a cuor leggero il mio punto di vista. Mi dispiace anche per il ragazzo, e mi rendo conto che sta vivendo una situazione pesante. Però, da tifosa della Reggiana, che continuerà ad andare allo stadio, mi chiedo se fosse il caso di portarsi in casa una vicenda così. Siamo tornati in serie B, c’è grande entusiasmo in città ma ora ci ritroviamo a parlare di più di questa vicenda: era meglio partire con una situazione un po’ più semplice».


Il sostegno degli ultras

Non tutti si sono opposti all’arrivo di Portanova alla Reggiana. Gli ultras si sono schierati a favore del giocatore, sostenendo la decisione del club di prenderlo in prestito dal Genoa. I tifosi granata hanno accolto il centravanti con uno striscione dove la squadra si trova in ritiro. E durante un match gli ultras hanno sfilato lo striscione: «Nella vita come allo stadio…fino al terzo grado nessuno è condannato». Un gesto che è stato accolto con piacere da Portanova, che ha pubblicato sui suoi canali social la foto e ringraziato i tifosi per il sostegno: «Grazie Regia».

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