Omicidio Michelle Causo: in cento devastano la casa del killer a Primavalle

Un gruppo ha forzato i sigilli dell’appartamento sotto sequestro ed è entrato. I blitz durante una manifestazione in ricordo della giovane uccisa

Quello che la questura temeva potesse finire nel peggiore dei modi è successo. La tensione al corteo per Michelle Causo di stasera, nel quartiere Primavalle a Roma, è sfociata in un raid nella casa dell’arrestato. Un mese fa esatto la 17enne veniva uccisa dal coetaneo Oliver D.S. e il suo corpo lasciato in un carrello, per strada. «Dove sta lo Stato? Hanno ammazzato una ragazza! Giustizia!», hanno gridato alcuni giovani presenti al corteo per ricordare la ragazza. E poi hanno bloccato il traffico per qualche minuto, colpendo anche un’auto ferma. «Qui non si passa!», hanno urlato, costringendo i veicoli a fare retromarcia. Il corteo, a cui hanno partecipato anche i genitori di Michelle e il suo fidanzato era partito dalla chiesa di Santa Maria della Presentazione per giungere nel luogo dove il 28 giugno è stato trovato il cadavere della ragazza. Qualcosa però, quando oramai la manifestazione stava per chiudersi, è andato storto.


La deviazione di alcuni manifestanti e il blitz in via Dusmet

Un gruppo di manifestanti ha deviato in via Dusmet, dove Michelle è stata uccisa e dove abitava il 17enne ora agli arresti per il suo omicidio. Un blitz di pochi minuti, gridando insulti e lasciando cartelli all’entrata con su scritto “Stop alla violenza”. Fino a quel momento i gesti, seppur minacciosi, non destavano preoccupazioni particolari, se non fosse che a una certa alcune persone hanno aperto con violenza il portone della palazzina. Hanno forzato i sigilli dell’appartamento, attualmente ancora sotto sequestro, e sono entrati dentro, danneggiandolo. La Polizia Scientifica ha ripreso tutti i partecipanti. Sarebbero un centinaio, tutti tra i 15 e 18 anni. Molti di loro, già identificati, saranno denunciati.


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