Trentino, due lupi rischiano l’abbattimento. Gli animalisti pronti al ricorso: «Andremo al Tar»

Secondo le associazioni il decreto è «tanto illegittimo quanto inutile. Quello che manca è la prevenzione»

Gli animalisti non riescono proprio a mandare giù il decreto di abbattimento per due lupi, firmato alcuni giorni fa dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in seguito al numero di predazioni di animali da allevamento nella zona. Così le associazioni Wwf, Lav e Lndc Animal Protection hanno annunciato che in queste ore depositeranno un nuovo ricorso al Tar Trento. A loro avviso, si tratta di un provvedimento «tanto illegittimo quanto inutile nell’ottenere i risultati che si prefigge, e ci sono tutti i presupposti per proporre il ricorso per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto provinciale n. 41 del 24 luglio scorso». Secondo le associazioni tutto questo nasce da un grande vuoto istituzionale, che non ha pensato ed erogato misure di prevenzione realmente efficaci e che necessitano, invece, di «una continua e seria analisi delle inefficienze dei sistemi già implementati per comprendere come migliorarli». Il presidente di Lav, Gianluca Felicetti, ha annunciato che il 16 settembre scenderanno in piazza a Trento «per una delle più grandi manifestazioni degli ultimi tempi, proprio il giorno prima dell’apertura della stagione venatoria», e ribadire così più rispetto per gli animali e il no alla caccia e all’abbattimento dei lupi.


Cosa c’è dietro il decreto di Fugatti

I due lupi in questione sono stati individuati mentre gravitavano nell’area della Malga Boldera, in Lessinia, nel Comune di Ala e considerati pericolosi. Negli ultimi mesi, infatti, hanno attaccato diversi pascoli della zona. Così Fugatti ha deciso di ordinarne l’abbattimento, attuando di fatto lo stesso metodo pensato per gli orsi che hanno aggredito alcune persone. Si tratta del primo caso in Italia, e ha già ricevuto l’ok dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. È, infatti, tutto in via sperimentale e l’obiettivo della provincia è quello di «mitigare gli impatti predatori sugli allevamenti». Il presidente della Fugatti ha fatto leva su una legge provinciale del 2018 che gli permette di agire – previa autorizzazione dell’Ispra – per l’abbattimento di orsi e lupi se alla base vi sono motivazioni di interesse pubblico. Soprattutto «in condizioni rigorosamente controllate su base selettiva e in misura limitata il prelievo di esemplari allo scopo di prevenire gravi danni all’allevamento».


Foto di copertina da archivio

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