Centro sperimentale di cinematografia, Nanni Moretti contro il governo: «Violenza e rozzezza per far fuori la dirigenza»

Il regista e attore critica duramente l’emendamento che impone nomine politiche per il Comitato scientifico del Csc: «Questa è la destra italiana, questo il suo ceto politico e giornalistico»

«La violenza e la rozzezza con cui il governo ha fatto fuori la dirigenza del Centro Sperimentale di Cinematografia. Del resto, questa è la destra italiana, questo il suo ceto politico e giornalistico». Nanni Moretti, in un post su Instagram, rompe il silenzio sul caso delle nomine politiche del Comitato scientifico del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Moretti non è stato l’unico esponente nel mondo del cinema italiano a contestare tale decisione: anche Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino e Mario Martone hanno espresso la loro contrarietà alla decisione del governo. Lo scorso 25 luglio, dopo un iniziale rinvio e dopo il passaggio del testo nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro, è stato approvato un emendamento (inserito nel decreto Pubblica amministrazione) che ha portato all’azzeramento degli attuali vertici del Comitato scientifico del Centro Sperimentale di Cinematografia. I nuovi vertici verranno dunque scelti dalla maggioranza di governo. Nello specifico, il presidente e tre dei membri del Comitato verranno scelti dal ministero della Cultura, mentre altri tre membri verranno scelti rispettivamente uno dal ministero dell’Istruzione, uno dal ministero dell’Economia e un altro dal ministero dell’Università e della Ricerca. Il ministro della Cultura Sangiuliano, a seguito dell’approvazione dell’emendamento, non ha rilasciato dichiarazioni, né replicato alle domande dei cronisti, né dato spiegazioni agli studenti del centro, che da giorni si erano mobilitati contro la decisione dell’esecutivo.


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