No! Alessandro Impagnatiello non è stato evirato in carcere dai detenuti

La narrazione è stata smentita dal garante dei detenuti del Comune di Milano

Circola la presunta notizia che vede Alessandro Impagnatiello, il trentenne che ha ucciso la compagna incinta di sette mesi Giulia Tramontano, vittima di una violenta vendetta da parte dei detenuti del carcere dove si trova detenuto. Secondo il racconto, il ragazzo sarebbe stato evirato e portato d’urgenza in ospedale. Numerosi sono i contenuti social che diffondono questa narrazione, per lo più da pagine Facebook che promuovono contenuti palesemente clickbait attraverso le immagini. La vicenda è stata smentita dal garante dei detenuti del Comune di Milano Francesco Maisto contattato da Il Riformista: «Non è vero nulla, si tratta di una grandissima bufala. Impagnatiello sta bene e si trova in un reparto separato del carcere e monitorato».

Chi ha diffuso la narrazione

A diffondere la presunta notizia è stata Guendalina Canessa, ex concorrente del Grande Fratello, attraverso una serie di storie dal suo account Instagram sostenendo che arriverebbe da una fonte interna. Attraverso un ulteriore intervento, Canessa pubblica quella che sarebbe una “conferma” da parte di un’altra utente: «Ciao Guendalina , si è una notizia verissima l’ ha soccorso una guardia che è il marito di una mia cliente…. comunque viva la giustizia del carcere». Come detto in precedenza, a dirla diversamente è il garante dei detenuti del Comune di Milano Francesco Maisto.

Le pagine Facebook e i click

«Alessandro Impagnatiello evirato in carcere dai detenuti: trasportato in ospedale Clicca qui per leggere l’articolo» scrive nel post la pagina Facebook “Cose dell’altro mondo” invitando gli utenti a cliccare in uno short link che rimanda a un articolo di Notizie.it.

Lo stesso sistema è presente in numerose pagine e account Facebook ma con un’ulteriore particolarità: la presenza della parola “altro” che solitamente il social network fornisce per i post troppo lunghi, ma in questo non linkabile a causa di un velocissimo “copia incolla”. Ecco un esempio dalla pagina Facebook “Io, il coraggio di provarci sempre The Original“: «’omicidio di Giulia Tramontano è una scia di sangue che non si ferma più: la notizia orribile arriva dal carcere, dove Impagnatiello è stato ca…Altro…». Manca anche la “L” iniziale.

Anche la pagina “Io, il coraggio di provarci sempre The Original” rimanda a un articolo del sito Notizie.it, ma senza uno short link. Una volta cliccato, nell’url riscontriamo le variabili «tm_source=facebook_fb03» e «utm_medium=facebook_fb03_862» probabilmente utilizzate per tracciare la provenienza del click.

La correzione di Notizie.it

Attualmente, se clicchiamo in entrambi i link presenti nei post veniamo reindirizzati all’articolo di Notizie.it intitolato «Alessandro Impagnatiello evirato in carcere dai detenuti e trasportato in ospedale, ma è una bufala», ma dalla cache di Google scopriamo che inizialmente riportava il titolo «Alessandro Impagnatiello evirato in carcere dai detenuti: trasportato in ospedale». Ad ogni modo, a tagliare la testa al toro è intervenuto il legale di Impagniatiello, dichiarando che il giorno stesso della presunta evirazione ha visto il 30enne in carcere per l’omicidio della fidanzata. L’avvocato Samanta Barbaglia ha dichiarato: «Non è vero nulla, si tratta di una grandissima bufala. Impagnatiello sta bene e si trova in un reparto separato del carcere e monitorato».

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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