Stop al Reddito di cittadinanza: come funziona il passaggio al Supporto per la formazione e il lavoro

Il nuovo sussidio avrà un valore di 350 euro al mese per un massimo di anno

È solo una bozza di decreto attuativo, ma dà l’idea di come funzionerà l’accesso al Supporto per la formazione e il lavoro, sussidio che sostituisce il Reddito di cittadinanza. Gli ex beneficiari della misura simbolo del Movimento 5 stelle, a partire dal primo settembre, potranno iniziare il percorso a tappe per ricevere il nuovo sovvenzionamento. Come si dovrà procedere? L’Ansa scrive che andrà presentata domanda all’Inps, o attraverso Spid o tramite patronato. Dopodiché, al richiedente verrà notificato l’obbligo di iscrizione alla piattaforma online Siisl, acronimo di Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. Partiranno così le verifiche e, una volta concluse, il neo-beneficiario potrà firmare il patto di attivazione digitale e la domanda sarà accolta. Ma non riceverà alcun assegno fino a quando non si recherà al centro per l’impiego per sottoscrivere il patto di servizio e verrà attivato su un programma di politiche attive.


Il nuovo sussidio avrà un valore di 350 euro al mese per un massimo di anno. È personale, ovvero ciascun membro della stessa famiglia può richiederlo, se inizia un percorso di politiche attive del lavoro. In alcuni casi sarà cumulabile all’Assegno di inclusione. Nella bozza di decreto attuativo visionata dall’Ansa, inoltre, viene specificato che i controlli sui dati Isee saranno reiterati con periodicità. Una volta ottenuto l’assegno, il beneficiario del Supporto per la formazione e il lavoro è tenuto a comunicare al centro per l’impiego il proprio stato di attivazione, anche in via telematica. Infine, il sussidio smette di essere erogato con effetto immediato se il beneficiario rifiuta una proposta di lavoro a tempo indeterminato, con retribuzione non inferiore ai minimi salariali dei contratti collettivi e un tempo di lavoro non inferiore al 60% dell’orario pieno. Se la proposta è per un contratto a tempo determinato il luogo di lavoro non deve distare oltre 80 chilometri dal domicilio del beneficiario.


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