Cateno De Luca sfida Adriano Galliani per il seggio di Berlusconi: «Voglio fare lo zar, l’imperatore del regno delle due Sicilie»

Il sindaco di Messina sfida il vicepresidente del Monza: «Chi è?»

Cateno De Luca sfida Adriano Galliani e Forza Italia. E prepara la sua candidatura nel collegio elettorale di Monza, vacante dopo la morte di Silvio Berlusconi. Con idee chiarissime: «Chi è Galliani? Galliani chi?», dice oggi al Corriere della Sera. «La politica è una cosa seria. Molti sottovalutano che in quel collegio il 50% degli elettori è meridionale e che dove ho giocato in prima persona, come a Messina e Taormina, ho vinto. Per natura non metto limiti alla provvidenza», dice nel colloquio con Monica Guerzoni. Il sindaco di Messina vuole fare il grande salto alla politica nazionale. E non sarà il vicepresidente del Monza Calcio candidato a fermarlo.


La sfida a Monza

Cateno De Luca ha già perso la corsa per la presidenza della Regione Sicilia. «Sono arrivato secondo solo perché c’era l’election day. Hanno evitato il Catemoto, per dirla con il titolo di un mio libro, ma si ritrovano con la Regione nelle mani di una banda bassotti politica e con Schifani presidente, il miglior servo o servitore dello Stato», spiega. L’altro candidato è Marco Cappato: «Sul suicidio assistito siamo in antitesi. Dio ci dà la vita e Dio ce la toglie, chi accompagna agli inferi è Caronte». Si presenta così: «Io sono De Luca Cateno Roberto Salvatore, mia madre mi chiama Robertino. La definizione che do di me stesso in una delle mie canzoni è ragazzo impertinente di Paese». Dice di essere lo zar di Fiumedisi, il paesino dove ha debuttato in politica: «Consigliere comunale, assessore, sindaco. Il 18 marzo 2007 per il mio compleanno mi sono regalato Sicilia Vera, da cui un anno fa è nato “Sud chiama Nord”, con Laura Castelli portavoce. Se ho preso 500 mila voti è perché a noi ci ha votato la gente, non siamo nati da accordi di palazzo o sedute spiritiche».


La corsa alle Europee

E prepara anche la corsa alle elezioni europee: «Vogliamo portare nel cuore della Lega la sfida della buona amministrazione e ripristinare il Regno delle Due Sicilie. Quindi prima mi candido a Monza, ne ho il diritto in quanto sono il sindaco d’Italia. Vittorio Sgarbi è incazzato perché io ho 5 gagliardetti e lui solo 4». Dice che Salvini «ci ha aperto la guerra, ha lanciato un’opa sul nostro gruppo a Messina e in Regione. Gioca, fa finta di voler fare il ponte, per questo gli ho mandato una scatola di mattoncini Lego. Non ha gradito, è molto incavolato anche perché gli ho dato simpaticamente del bimbo minchia». Infine, per arrivare a Bruxelles pensa a un’alleanza con Renzi e Calenda: «È una opzione, perché a loro manca la presenza nel meridione, ma sarebbe un matrimonio di interessi per sdoganare il progetto. La condizione è che io sarò capolista al Sud e nelle Isole perché voglio fare lo zar, l’imperatore del nuovo Regno delle Due Sicilie. Non rinunceremo al nostro brand, a costo di correre da soli».

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