Il caroprezzi allontana i turisti: sulle spiagge presenze in calo fino al 30%. Ma il lusso non va in crisi

Secondo Federalberghi, più di un italiano su dieci ha rinunciato alle vacanze a causa dei costi troppo alti

I prezzi in continuo aumento sembrano aver colpito anche una delle attività più amate dagli italiani per il mese di agosto: il turismo balneare. I rappresentanti dell’industria delle vacanze parlano di un calo tra il 20% e il 30% del turismo interno, con gli italiani che scelgono sempre più spesso mete estere più economiche. Si va da alcuni Paesi ormai consolidati come Spagna, Tunisia ed Egitto a nuovi approdi come Albania e Montenegro. «Il 2023 sta mettendo alla prova l’intero settore turistico italiano – commenta Federturismo al Sole 24 Ore -. Dobbiamo far fronte a una serie di sfide, tra cui il cambiamento climatico e l’inflazione, che stanno cambiando il volto del turismo». Proprio nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva commentato la flessione congiunturale del Pil nel secondo trimestre del 2023 augurandosi che fosse proprio il turismo a risollevare le sorti dell’economia italiana.


Vacanze a metà

La situazione però non è affatto rosea. «L’estate 2023 non sta dando una buona performance per ciò che riguarda il nostro mercato interno. In sostanza il turismo italiano ha subito una flessione mentre i risultati migliori li rileviamo a livello internazionale», spiega Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, sempre al Sole 24 Ore. Insomma, è la presenza di stranieri a salvare la filiera del turismo. Per quanto riguarda gli italiani, invece, il calo della domanda sembra nascondere una ragione di tipo puramente economico. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, più di un italiano su dieci ha rinunciato a partire a causa dei costi troppo alti degli alloggi o dei trasferimenti. E anche tra chi riesce ad andare in vacanza, quasi la metà delle persone – il 45%, secondo Federalberghi – cercherà di limitare il più possibile le spese. Un’indagine di Demoskopika ha stimato una crescita media del 9% dei prezzi nel turismo, che ha convinto molti italiani a non partire o a scegliere mete estere.


Il lusso non conosce crisi

Mentre l’industria del turismo frena, c’è un settore che continua a crescere e a registrare nuovi record: il lusso. Secondo uno studio di Enit, il prossimo anno saranno 11,7 milioni i viaggiatori che trascorreranno notti in hotel a 5 stelle in Italia. Un record assoluto, dovuto principalmente alla crescita dei turisti stranieri, che incidono per il 75% delle presenze totali. «Ad agosto il turismo di alta gamma continua a crescere, a differenza di quello normale», commenta Antonio Coviello, ricercatore del Cnr e curatore di un recente rapporto sul luxury travel. E se il turismo più “popolare” è alle prese con un calo delle presenze, per il settore del lusso si pone il problema opposto: l’overtourism. «I numeri del turismo di alta gamma sono per definizione minori, in termini assoluti, rispetto al quadro generale. Però nelle strutture associate che si trovano in città molto fase il tema dell’overtourism esiste, anche perché è difficile conciliare qualità e quantità», osserva Aldro Melpignano, vicepresidente dell’associazione Altagamma e imprenditore del settore.

Credits foto: ANSA/Mirco Paganelli | Una spiaggia di Rimini

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