Visibilia, nessuna malattia grave dietro al suicidio di Ruffino

Secondo gli investigatori, l’ex presidente del gruppo legato a Santanchè non aveva problemi di salute tali da giustificare il gesto

Era una delle ipotesi più battute nelle ore immediatamente successive al suicidio. Ma stando alle evidenze raccolte dagli investigatori, Luca Ruffino, il presidente di Visibilia Editore che sabato 5 agosto si è ucciso con un colpo di pistola, non avrebbe avuto alcuna malattia tanto grave da giustificare il gesto. La notizia è arrivata direttamente dagli ambienti giudiziari che stanno seguendo il caso: solo piccoli problemi di salute per Ruffino, hanno spiegato. L’uomo, negli ultimi giorni, sarebbe apparso tuttavia molto giù di morale. Non sono ancora chiari i motivi, ma è certo che il corpo è stato trovato nella sua residenza a Milano da uno dei figli, proprio perché allertato dalla compagna di Ruffino che, al telefono, l’aveva sentito particolarmente abbattuto. L’imprenditore ha lasciato sei bigliettini nella casa dove si è suicidato: si tratterebbe di frasi di scuse rivolte ai famigliari, ai colleghi e anche ai condomini del palazzo.


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