Tarquinia, Benedetta Cristofani è scomparsa da 4 giorni. Il nuovo appello del papà: «La verità su mia figlia è nel suo telefono. Spero lo stiano analizzando»
«La verità su mia figlia è nel suo telefono. Spero che lo stiano analizzando. Li c’è tutto. Le chat, i suoi contatti. Spero sia utile per ritrovarla». Roberto Cristofani, padre di Benedetta, è in ansia da giorni. La sua bambina di 13 anni è scomparsa il 4 agosto dalla casa famiglia A Marina Velca, Tarquinia, dove era ospite. Da quel giorno di Benedetta si sono perse le tracce. «Mi hanno detto che è salita con un trolley sul pullman. Di più non so, non ho nemmeno letto la denuncia. È tutto in mano agli inquirenti. Ho paura ma sono fiducioso. È una bambina, tutti stanno vedendo le sue foto. Da qualche parte dovrà stare e come mette la testa fuori di casa qualcuno la vedrà», dichiara il padre a Repubblica.
La lite con gli operatori, il sequestro del cellulare e l’allontanamento volontario
Secondo quanto ricostruito la giovane prima di allontanarsi avrebbe avuto una discussione con gli operatori. Le era stato sequestrato il cellulare perché aveva violato le regole della comunità. La minore – che Repubblica spiega al centro di una disputa tra i genitori per l’affidamento – potrebbe trovarsi in compagnia di parenti o amici. «Ho tutte le paure del mondo, sto pensando a tutte le ipotesi possibili e immaginabili. Sono il padre, i pensieri sono milioni. Ma spero che questi miei pensieri di preoccupazione rimangano pensieri e mia figlia venga trovata», ha dichiarato il padre. «Benedetta – aggiunge – è una bambina sana. È fantastica. Non la sentivo da 15 giorni, forse 20. Non posso sapere se lei ha avuto problemi in questa casa famiglia. Io ho fornito tutte le informazioni agli inquirenti, ma a me non dicono niente. So che il cellulare era con loro. Secondo me questo cellulare è una fonte di notizie e deve essere in mano alla polizia, ma adesso non so dove sia. Può essere utile per ritrovare mia figlia, che era temporaneamente collocata in questa struttura. Era una cosa provvisoria. Lei era stata affidata a me, dopo che per tutta la vita aveva vissuto con la madre».
L’appello della madre
La mamma della dodicenne, Germana Ruberto Vitter, ha lanciato ieri un appello, non proprio sereno, sul suo profilo Facebook: «Vi prego di proteggere mia figlia; dal padre, dalle forze dell’ordine, dai servizi sociali, dalla pubblica amministrazione italiana».
Per il padre della ragazza la mamma dovrebbe fornire delle spiegazioni. «Benvenga che la madre sia uscita fuori – dice a Repubblica dopo aver letto il messaggio – Era scomparsa. Non si è mai fatta vedere. La stavano cercando. Speriamo che Benedetta sia con lei. Questa mamma ci dovrà dire qualcosa. Lei ci deve spiegare cosa è successo. È sempre stata con la mamma prima di essere affidata a me. Io non voglio fare nessuna guerra al sistema. La priorità è mia figlia, poi si risolveranno anche le altre questioni. Sono quattro notti che non so dove si trovi».
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