Suicidio Luca Ruffino, la conferma dopo l’autopsia: «Non aveva nessuna patologia grave»

Dall’autopsia effettuata dagli esperti dell’Istituto di Medicina Legale di Milano non è emerso «nulla di rilevante»

Luca Ruffino, il presidente di Visibilia Editore che sabato 5 agosto suicidatosi con un colpo di pistola nella sua casa a Milano, non aveva nessuna patologia grave. È una delle prime informazioni emerse dall’autopsia che è stata effettuata nella mattinata di oggi, 10 agosto. A disporre l’autopsia sul corpo dell’imprenditore era stata la Procura di Milano, nell’ambito dell’indagine per istigazione al suicidio a carico di ignoti, per accertare la presenza o meno di malattie gravi, che potrebbero avere spinto l’imprenditore a togliersi la vita. Dall’autopsia effettuata dagli esperti dell’Istituto di Medicina Legale di Milano non è emerso «nulla di rilevante». Gli inquirenti sono alla ricerca di elementi che possano giustificare il gesto dell’imprenditore, oltre che a voler accertare se abbia ricevuto minacce o pressioni. Nei biglietti lasciati ai familiari, ma anche ai colleghi e ai condomini del condominio di via Antonini (distrutto da un incendio il 29 agosto 2021, e di cui l’imprenditore divenne amministratore dopo l’incendio, ndr), Ruffino aveva fatto riferimento alla fatica degli ultimi anni: «Ho accumulato tensioni e sofferenze che hanno saturato i miei spazi. Vi chiedo scusa».


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