Salario minimo in discussione al Cnel, l’ironia di Renzi: «Un’idea per risolvere lo stipendio di Brunetta, non quello degli italiani» – Il video

Il leader di Italia Viva boccia la proposta di Giorgia Meloni e attacca: «È un organismo inutile e va abolito», come chiese con il referendum costituzionale del 2016

Dopo l’incontro tra le opposizioni e la presidente del Consiglio sul salario minimo, è stata la stessa Giorgia Meloni ha indicare nel Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro presieduto da Renato Brunetta, l’ente dal quale dovrà scaturire entro 60 giorni una proposta che miri ad affrontare anche il tema del «lavoro povero». Una provocazione per Matteo Renzi, senatore di Italia Viva – unico partito di opposizione a non essere presente al confronto – , che nel referendum costituzionale del 2016 chiedeva l’abolizione del Cnel. Sull’esito del referendum l’allora presidente del Consiglio decise di scommettere il suo futuro a palazzo Chigi, uscendone sconfitto. Per questo oggi, dopo la proposta di Meloni, l’ex sindaco di Firenze è intervenuto con ironia – e con una proposta. «L’Italia ha le tasse sul lavoro tra le più alte d’Europa e però ha gli studenti più bassi d’Europa. E questo è un bel problema», esordisce in un video pubblicato sui suoi social, «la presidente Meloni davvero pensa che basti convocare una bella passerella ad agosto a Palazzo Chigi?».


Il messaggio di Renzi

Il leader di Italia Viva spiega che dall’incontro non è emerso nulla, premier e opposizioni non hanno trovato punti di condivisione. «Anzi, la presidente ha detto che daremo incarico al Cnel di studiare una soluzione nei prossimi 60 giorni. Il Cnel! Il Cnel presieduto da Renato Brunetta, l’organismo inutile che secondo me va abolito, che non ha portato niente all’Italia e agli italiani. E noi facciamo una riunione per dare incarico al Cnel?», dice Renzi, prima di passare all’attacco, «sembra quasi che ieri la riunione sia servita, più che ad aumentare gli stipendi agli italiani, a giustificare il potenziale stipendio di Brunetta». E poi la proposta: «Se davvero vogliamo trovare una soluzione, bene, si riapra il Parlamento anche ad agosto, come avevo proposto, e venga la presidente del Consiglio a portarci le idee del governo e noi diremo sì o no in base a quello che pensiamo. Ma si faccia in Parlamento».


Leggi anche: