Calenda e la linea “ottimista” dell’opposizione sul salario minimo: «Per una volta nessuno si è sbattuto la porta in faccia» – Il video

Il leader di Azione reagisce in modo più pacato dopo l’incontro a Palazzo Chigi

«Per la prima volta dopo tanti anni governo e opposizione hanno discusso per due ore nel merito di una proposta sul lavoro. Niente slogan, niente fuffa. Ai dubbi, di merito e circostanziati, espressi dalla Presidente del Consiglio abbiamo risposto dettagliatamente e io credo efficacemente». Così il leader di Azione Carlo Calenda commenta, con il collega e deputato Matteo Richetti, l’esito dell’incontro a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per Calenda la premier «vuole affrontare tutte le questioni del lavoro e dei salari con la manovra finanziaria e invita le opposizioni a continuare il confronto con il supporto del CNEL, senza levare pregiudizialmente dal tavolo la questione del salario minimo».


Calenda, rispetto ai colleghi Conte e Schlein, si mostra un po’ più possibilista sul tavolo con il governo in merito al salario minimo. «Andremo avanti – aggiunge – con la nostra battaglia ma non ci sottrarremo al confronto. Per una volta si parla di numeri, contratti e dati e non di slogan e altro rumore inutile. È solo un primo passo e l’esito non è affatto scontato. Ma è un passo. Nessuno si è sbattuto la porta in faccia. Partiamo da qui».

Molti dei followers di Calenda però non sembrano seguire la sua linea. «Si resuscitando il CNEL e non decidendo nulla. Questa cosa accade in Commissione di continuo e non a favore di telecamere. Meno bucciottate, meno demagogia, più cose ottenute davvero», commenta Francesco. E ancora: «È la seconda volta che sento parlare del CNEL – aggiunge Luciano – la prima è stata in occasione del referendum che doveva abrogarlo».

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