Tutti gli uomini del generale Vannacci: da Donzelli a Sgarbi (incluso Alemanno)

Ieri il ministro Crosetto è stato costretto a precisare di essere diverso da chi lo attacca da una parte all’altra. Tutti i nomi di chi, in FdI, non condanna il militare. E non difende il numero uno della Difesa

La difesa di Giovanni Donzelli, quella di Vittorio Sgarbi, ma anche quella di Augusta Montaruli e di altri esponenti di Fratelli D’Italia. Nel centrodestra spicca chi sostiene Roberto Vannacci, l’ex comandante della Folgore diventato celebre il suo libro in cui attacca omosessuali, sulla pallavolista Paola Egonu e i migranti. Libro per il quale è stato destituito dall’incarico, come fortemente voluto dal ministro della Difesa Guido Crosetto.


Chi si schiera a favore e chi contro

Il Messaggero li raccoglie tutti in un pezzo. A partire dal primo ad intervenire, Giovanni Donzelli, uno dei parlamentari fedelissimi di Meloni. «Non è compito della politica le sue parole vagliare la correttezza morale dei contenuti degli scritti. Né del governo, né di un partito di minoranza. Se stabilissimo che compito della politica è decidere la bontà delle idee sarebbe la fine della democrazia», ha dichiarato. A unirsi al coro il sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi: «Nella garanzia dei diritti non ci sono gerarchie. Abbiamo visto che è riconosciuto legittimo dai vertici dell’Esercito il matrimonio di due persone dello stesso sesso. È un affare privato ma si consente che l’unione si compia in divisa. Non lo discutiamo ma, parimenti, dev’essere consentito non in divisa, ma in un libro, scrivere le proprie idee, tra l’altro legate a profondi principi cristiani senza patire sanzioni». E ancora: «In caso contrario, come è avvenuto, non si fa altro che confermare le idee e i pensieri che si intende punire. Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla Costituzione non può essere censurata. Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l’autorità dello Stato? Questo è regime».


Parole che hanno costretto ieri il ministro Crosetto a una precisazione. Il ministro ha affermato «di essere diverso, e molto, da chi mi attacca da una parte e dall’altra». «Vedo che il ministro della Difesa Crosetto ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni», ha risposto il sottosegretario Sgarbi. «Quanto alle misure – aggiunge – egli sa meglio di me che non possono venire da un ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde. A quella, non a lui». Anche la vicecapogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli ha detto la sua sul caso: «La sinistra che fa polemiche sulle parole di Donzelli ammette di volere un proprio ruolo di censura non solo su di noi ma sugli italiani. Ciò li conferma più soviet che democratici ed è questa la strana concezione dei diritti costituzionali su cui qualcuno dovrebbe interrogarsi anziché elevarsi a professore». Con lei anche il capogruppo Tommaso Foti: «È bastato che l’onorevole Donzelli toccasse un nervo scoperto del Pd, e cioè il tentativo di volersi sostituire alla autorità gerarchicamente competente a giudicare il comportamento del generale Vannacci, e contro di lui si è concentrato l’attacco dei fedeli e degli accoliti vari della Schlein».

Alemanno in difesa di Vannacci

E oggi al coro dei pro generale interviene anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Su Repubblica dichiara in un’intervista che il ministro Crosetto ha sbagliato. «A mio parere ha fatto due errori – spiega – il primo è quello di piegare la testa al politicamente corretto prima ancora di conoscere quello che davvero era stato scritto dal generale Vannacci. E poi ha offeso uno dei migliori ufficiali dell’esercito che viene dai corpi speciali e che era stato già censurato per avere avuto il coraggio di dire cosa pensava dell’uranio impoverito alla commissione parlamentare. Questo gli aveva causato l’esilio all’istituto geografico militare». E ancora: «Non credo che Vannacci sia omofobo, ma che abbia espresso una
critica all’ideologia gender in modo semplicistico. Ma nel suo libro c’è ad esempio, una presa di posizione a favore della campagna vaccinale sul Covid su cui noi siamo molto critici».

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