Stupro di Palermo, la ministra Roccella: «Una legge non basta: limitare i porno per i minori» – Il video

La ministra per la Famiglia ricorda che un disegno di legge è già in Parlamento per migliorare il sistema di prevenzione sui casi di violenza sessuale. Ma servirebbe anche un intervento sul piano educativo

Una legge capace di evitare casi come quello dello stupro di gruppo di Palermo non è possibile, ammette la ministra per Famiglia Eugenia Roccella, che a margine del Meeting di Rimini ha commentato la vicenda che ha portato all’arresto di sei ragazzi. Secondo la ministra, perché certe vicende accadano sempre meno sarebbe indispensabile un intervento sull’educazione dei più giovani, ai quali secondo lei dovrebbe essere vietato l’accesso in qualche modo ai video pornografici: «È chiaro che casi come quello di Palermo non si esauriscono, non si possono risolvere solo con una legge anche la migliore – spiega Roccella citata da Askanews – Bisogna intervenire sul piano educativo e forse bisogna intervenire anche sulla fruizione del porno per i minori».


Roccella ricorda che in Parlamento è già pronto un disegno di legge governativo, il cui iter dovrebbe riprendere con la ripartenza delle attività parlamentari: «Chiediamo che sia urgenza – spiega la ministra – il Parlamento se vuole può adottare procedure che diminuiscono fortemente i tempi. Potremmo farlo anche in tempi molto brevi. È un disegno di legge che mira alla prevenzione, attraverso misure cautelari, quindi l’ammonimento, braccialetto elettronico ma anche, e questa è la parte più innovativa, attraverso la fissazione di tempi certi per le misure cautelari, non più di trenta giorni. E questo proprio perché è fondamentale intervenire nel ciclo della violenza prima che le cose si aggravino».


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