Stupro di Caivano, parla la mamma di una delle vittime: «Noi non abbiamo colpe: ridatemi mia figlia e andiamo via da qui»

La donna si augura che chi ha abusato di sua figlia venga fermato e sia punito, «perché fino a quando resteranno in giro impuniti, continueranno a essere una minaccia»

La madre di una delle due bambine vittime degli stupri di gruppo al Parco Verde di Caivano dice di non voler più restare lì e spera di andare via il più presto possibile, ma con sua figlia, che nel frattempo l’autorità giudiziaria ha allontanato da casa, assieme alla cugina anche lei vittima degli abusi, per essere affidata a una struttura protetta. A Il Messaggero la donna dice di avere due desideri in questo momento: «Che mia figlia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. E poi chiedo giustizia: chi ha fatto tutto questo male paghi le sue colpe e non resti impunito». La relazione degli assistenti sociali consegnata alla procura di Napoli che determinato l’allontanamento delle due bambine c’erano anche accuse dure contro le famiglie e i genitori. Da cui la donna prova a difendersi: «Noi, io e mio marito con i miei altri due figli non abbiamo colpe. In questo degrado umano e sociale abbiamo sempre fatto il possibile per il bene di mia figlia, queste sono accuse che non meritiamo».


Di quel che è successo a sua figlia, la madre ancora non si capacita e non si dà pace: «Pur sapendo i rischi che si corrono vivendo qui, in questo ambiente, non avrei mai potuto immaginare che fosse potuto succedere questo, che si fosse arrivati a tanto, che qualcuno potesse riuscire ad aggredirla fin sotto casa». E ricorda come provava a vigilare sulla bambina: «Lei è la mia vita. Da parte mia non è mai mancata alcuna attenzione, ho sempre avuto lo scrupolo anche di controllare le sue amicizie, e persino il modo di vestirsi, quando usciva». Ormai però la donna è consapevole che per lei e la sua famiglia non è facile restare a Caivano: «Io devo andare via: per il bene e il futuro di mia figlia e per la nostra famiglia. E lo farò. Ma per evitare che si ripetano tali orrori tutti dovrebbero andare via di qui»


Non appena il fratello della bambina ha scoperto degli abusi subiti dalla sorella, la mamma racconta che la figlia «piangendo ci ha raccontato tutto quello che abbiamo denunciato per chiedere aiuto e giustizia». E ribadisce che la prima cosa fatta è stata rivolgersi ai carabinieri: «Non appena ho realizzato quello che era successo con mio marito, ci siamo rivolti alla legge. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che però al Parco Verde come politica sono sempre stati assenti». A chi ha abusato di sua figlia, la donna vorrebbe «guardarli dritti negli occhi per vedere se hanno il coraggio di affrontare me; vorrei dire loro: “Guardatevi allo specchio e accorgetevi di quanto fate schifo e quanto siete vigliacchi”. Adesso però mi auguro solo una cosa: che vengano fermati e che siano puniti come meritano, perché fino a quando resteranno in giro impuniti, continueranno a essere una minaccia e potranno far male ad altri bambini».

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