Chi era Juice, il pilota eroe ucraino tra «i fantasmi di Kiev». Parte l’indagine sullo scontro tra jet

Andriy Pilshchykov era noto con il nome di battaglia “Juice”. Pilota stimato dell’aeronautica ucraina, è morto in un incidente nella regione di Zhytomyr

Kiev indaga sull’incidente aereo verificatosi venerdì nella regione di Zhytomyr, a ovest della capitale. L’inchiesta è stata annunciata dallo stesso presidente Volodymyr Zelensky. In particolare, dovranno essere accertate le modalità dello scontro tra due aerei da addestramento L-39 che stavano svolgendo una missione e sorvolavano l’Ucraina settentrionale, in seguito al quale sono morti tre piloti dell’aeronautica militare. Tra di loro, c’era anche Andriy Pilshchykov, conosciuto con il nome di battaglia “Juice”, che secondo Zelensky è stato «un ufficiale ucraino, uno di quelli che hanno aiutato molto il nostro Paese. Molto». Il presidente ha aggiunto che «naturalmente, l’Ucraina non dimenticherà mai chi ha difeso il cielo libero dell’Ucraina».


Anche l’esercito ucraino ha parlato di perdita «dolorosa e irreparabile», ricordando Juice come pilota con «grandi conoscenze e grandi talenti». Il portavoce dell’Aeronautica militare ucraina Yurii Ignat, su Facebook, ha voluto salutarlo un’ultima volta così: «Andriy Pilshchykov non era solo un pilota, era un eccellente comunicatore, il motore delle riforme nei velivoli dell’Aeronautica, un partecipante a molti progetti. Ho spesso sostenuto le sue idee folli, che hanno dato risultati incredibili!».


Giovane, astemio, rispettato: chi era Pilshchykov

Pilshchykov aveva solo 30 anni, ma si era costruito una solida fama grazie alle sue gesta durante la fase iniziale dell’invasione russa. Era soprannominato «succo» perché non beveva alcol, ma solo succhi di frutta: un nomignolo in inglese, ha ricordato Ignat, scelto dagli americani quando nel 2018 aveva partecipato alle esercitazioni internazionali ‘Clear Sky’. Juice era, prosegue Ignat, «un pilota di caccia MiG-29. Ha prestato servizio nella 40ma Brigata aerea tattica. Si era laureato all’Università dell’Aeronautica militare di Kharkiv. Era uno dei ‘fantasmi di Kiev’, più volte ha invitato i partner occidentali a fornire all’Ucraina moderni aerei da combattimento».

Intervistato dalla Bbc, Pilshchykov aveva raccontato cosa significasse per lui la missione di intercettare le armi mortali prima che colpissero il suo Paese: «Quando intercetti i missili da crociera, la tua missione è salvare le vite a terra, salvare la città. Se non si è in grado di farlo, si ha la terribile sensazione che qualcuno morirà. Qualcuno morirà in pochi minuti e tu non l’hai impedito».

«Un anno fa negli Stati Uniti, Andriy ha incontrato i funzionari del governo americano – ricorda ancora Ignat -, ha sollevato le necessità urgenti dell’Aeronautica militare, è stato in costante contatto con i piloti californiani ed è stato il principale motore di un gruppo di sostegno che ha promosso molte decisioni sulla fornitura di F-16». «Non si può nemmeno immaginare come avrebbe voluto volare su un F-16… ma ora che gli aerei americani sono effettivamente all’orizzonte, non li piloterà», è la triste conclusione del portavoce dell’Aeronautica militare ucraina.

Gli altri due piloti morti nell’incidente

“Juice” non è l’unica figura che piange l’Ucraina. Assieme a lui, venerdì, sono morti Viacheslav Minka e Sergiy Prokazin. Il primo era rientrato nell’aviazione nel 2015, quando – scrive Rbc-Ucraina – «l’aggressore russo ha attaccato l’Ucraina», e ha dedicato una parte significativa del suo servizio all’istruzione. Il secondo ha dedicato 24 anni della sua vita all’aviazione, passando da pilota a vice comandante di brigata. Entrambi erano piloti esperti che difendevano i cieli ucraini. In particolare svolgevano missioni sulle zone a est e su Zaporizhzhia.

Foto copertina: Ministero della Difesa ucraino

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