Ustica, il dietrofront di Giuliano Amato: «Non ho elementi nuovi, ho parlato di un’ipotesi»

L’ex premier: non ricordo chi mi disse di Craxi e Gheddafi

Giuliano Amato non ha nuovi elementi su Ustica. E nell’intervista di qualche giorno fa ha solo riportato un’ipotesi. Lo dice l’ex presidente del Consiglio e presidente emerito della Corte Costituzionale a La Verità. A Repubblica aveva detto di essere confinto che il Dc9 dell’Itavia sia stato abbattuto da un missile francese destinato a Gheddafi il 27 giugno del 1980. «Io ho solo rimesso sul tavolo una ipotesi già fortemente ritenuta credibile, non perché avessi forti elementi, ma per sollecitre chi li ha a parlare, a dire la verita’. Non altro», ha detto Amato a Giacomo Amadori. E ancora: «Io non ho raccontato nulla di nuovo, non era nelle mie possibilità. Volevo riportare il tema all’attenzione, sollecitare chi potrebbe convalidare quell’ipotesi a parlare». E aggiunge: «Gli anni passano, le famiglie sono lì convinte che la verità non sia ancora venuta fuori, e i testimoni rimasti possono andarsene presto. Come puo’ capitare a me, data la mia età». Riguardo alle affermazioni su Bettino Craxi e alle repliche dei figli secondo i quali fece avvisare Gheddafi del bombardamento che si preparava sul suo quartier generale di Tripoli nel 1986, Amato replica: «Purtroppo non ricordo chi mi disse che era stato Craxi a informare Gheddafi anche se il ricordo è rimasto».


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