Kata, ispezioni «più invasive» nell’ex hotel Astor: previsti scavi sotto terra

I carabinieri torneranno nella struttura occupata fino a poche settimane fa anche dalla famiglia della bambina scomparsa. Stavolta le ricerche puntano a escludere l’ipotesi più drammatica sul caso della piccola scomparsa lo scorso 10 giugno

Non si fermano le ricerche per ritrovare Kataleya Alvarez, la bambina peruviana scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze ormai più di tre mesi fa. E stavolta gli inquirenti della procura fiorentina puntano a nuovi sopralluoghi che non si limiteranno a ulteriori perquisizioni degli ambienti, fino a poche settimane fa occupati illegalmente da centinai di persone. Come riporta La Nazione, i carabinieri avrebbero intenzione di svolgere ispezioni più invasive, andando a scavare sotto terra nell’immobile in via Maragliano. L’obiettivo degli inquirenti è provare a escludere una delle ipotesi ancora in piedi, secondo cui la bambina potrebbe essere stata uccisa e sepolta nella struttura.


Le indagini

Risale a pochi giorni fa la notizia che la procura di Firenze ha formalizzato una richiesta di rogatoria in Perù per acquisire alcune testimonianze di persone che si trovano nel paese d’origine delle famiglie della piccola. Tra i nomi citati dagli inquirenti c’è anche quello dello zio paterno della ragazzina, oggi in carcere. Questo perché l’uomo avrebbe ricevuto una telefonata dal padre di Kata, Miguel, nel corso della quale quest’ultimo avrebbe paventato l’ipotesi di uno scambio di persona. Una tesi che coinvolgerebbe un’altra bambina, della stessa età di Kata, che viveva nell’ex Astor insieme a sua madre al momento del rapimento. Proprio questa bambina potrebbe essere stata il vero obiettivo dei sequestratori, dal momento che un uomo che viveva assieme a lei e a sua madre era implicato nel traffico di stupefacenti. A lui, infatti, è stata sequestrata una partita di droga che non aveva ancora pagato. Non si esclude infine la pista della possibile ritorsione per il racket degli alloggi nell’ex Astor, vicenda che ad agosto ha portato in carcere lo zio materno della piccola Kata.


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