Stallo al San Carlo, il giudice reintegra Lissner come Sovrintendente: al suo posto Sangiuliano aveva nominato l’ex ad Rai Fuortes

Il francese era stato costretto a lasciare dopo il decreto del governo che imponeva un limite di età per i direttori delle Fondazioni lirico-sinfoniche

Il più classico dei colpi di teatro non poteva che aver luogo al San Carlo di Napoli. L’ex sovrintendente e direttore artistico Stephane Lissner è stato reintegrato in via cautelare nelle sue funzioni dal giudice del lavoro di Napoli. «Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un ‘limbo’ che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli», ha esultato il maestro Lissner, «oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di “civiltà giuridica” che devono guidare ogni ordinamento democratico». Il manager teatrale francese era stato costretto a lasciare la direzione dopo che il governo aveva introdotto per decreto, lo scorso 4 maggio, il limite di età a 70 anni – compiuti da Lissner a gennaio – per i direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. Una mossa studiata dall’esecutivo per sbloccare il groviglio di nomine Rai. Con l’addio del francese infatti, si liberava una casella al lirico di Napoli dove poter sistemare Carlo Fuortes, amministratore delegato dell’azienda televisiva pubblica ormai dimissionario. Pur smentendo le voci iniziali che lo volevano come sostituto di Lissner, due mesi e mezzo dopo Fuortes diventava sovrintendente del San Carlo, con la firma del decreto da parte del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che accoglieva la proposta, «deliberata a maggioranza con l’astensione di un solo componente, del Consiglio di Indirizzo della Fondazione “Teatro di San Carlo” presieduta dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi». Nel frattempo però Lissner ha fatto ricorso e ora un giudice lo ha reintegrato nelle sue funzioni, già affidate a Fuortes. E così, dopo un’estate di tribolazioni per l’avvicendamento ai vertici dell’istituto, anche l’autunno si preannuncia ricco di dramma.


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