Lavrov attacca l’Italia sul voto (mancato) contro il nazismo: «Deplorevole». Ecco cos’è successo all’Onu

All’Assemblea generale il ministro degli Esteri russo sferza le potenze che formarono l’Asse nella seconda guerra mondiale. Ma in testa in realtà ha l’Ucraina

È «allarmante» e «deplorevole» per Sergej Lavrov che Italia, Germania e Giappone (le potenze dell’Asse della seconda guerra mondiale) abbiano votato per la prima volta contro una risoluzione proposta da Mosca sulla inammissibilità della «glorificazione del nazismo». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo dai banchi dell’Assemblea generale dell’Onu, in corso da martedì al Palazzo di vetro di New York. «Questo è deplorevole – ha detto -, mette in dubbio la sincerità del pentimento di questi Stati per i crimini di massa contro l’umanità durante la seconda guerra mondiale e contraddice le condizioni in base a cui sono stati accettati nelle Nazioni Unite come membri a pieno titolo». Per Lavrov bisogna fare, dunque, particolare attenzione a queste «metamorfosi che vanno contro la posizione della maggioranza mondiale e i principi della Carta Onu». La Terza commissione dell’Assemblea generale Onu aveva adottato la bozza di risoluzione russa sulla «lotta alla glorificazione del nazismo, del neonazismo e di altre pratiche che contribuiscono ad alimentare le forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza», il 4 novembre scorso. In quell’occasione, l’Italia – come gli altri Paesi europei – si era opposta alla risoluzione in quanto era chiaro il reale intento di Mosca: quello di trovare una piattaforma globale “unica” per giustificare quel progetto di «denazificazione» che il Cremlino da sempre adduce a ragione primaria della sua aggressione contro l’Ucraina. 


«L’Ue pensa di essere un giardino in fiore e tutto il resto è una giungla»

Nel suo discorso alla 78esima Assemblea generale delle Nazioni Unite non sono, inoltre, mancati i consueti attacchi all’Occidente che per Lavrov «cerca di ucrainizzare l’agenda internazionale e continua a militarizzare il russofobo regime di Kiev». Il capo della diplomazia di Mosca ha poi chiesto ai politici occidentali di «leggere la Carta Onu ricordando il principio della sovranità uguale dei Paesi che siano grandi o piccoli, mentre gli Usa pensano essere migliori di tutti gli altri, e l’Ue pensa di essere un giardino in fiore e tutto il resto è una giungla». Quello che vuole l’Occidente – definito dal ministro degli Esteri «impero di menzogne» – è quindi, chiaro: «sconfiggere strategicamente Mosca», ha detto il braccio destro di Vladimir Putin.


«Mondo a un bivio per evitare una grande guerra»

Secondo Lavrov oggi «l’umanità» si troverebbe «ancora una volta, come molte in passato, a un bivio. Dipende – ha continuato il funzionario di Mosca – solo da noi come evolverà la storia. È nel nostro comune interesse evitare che si precipiti in una grande guerra e nell’eventuale collasso della cooperazione internazionale. Meccanismi messi in atto da generazioni di nostri predecessori», è il monito lanciato dal ministro degli Esteri russo all’Assemblea generale dell’Onu. E a chi gli ha chiesto perché non abbia ascoltato il discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky pronunciato in quella sede, il ministro degli Esteri russo ha risposto con un’alzata di spalle: «Sapevo cosa avrebbe detto ed era una perdita di tempo. Avevo oltre 30 bilaterali ed erano molti più utili».

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