«Non chiamatemi più Laura, sono una persona non binaria»: la richiesta di LP per il singolo con Levante

Il 29 settembre uscirà il brano in collaborazione con la cantante italiana, intitolato “Wild”

«Non sopporto né che mi si chiami con i pronomi femminili she/her né che si usi il mio nome anagrafico Laura. Non è più il mio nome e lo cambierei legalmente se non fosse una rottura di scatole». A parlare è LP, cantante statunitense di origini italiane che sta per fare il suo ritorno sulle scene con l’uscita dell’album Love Lines, datato 29 settembre. A sorpresa ci sarà un brano, intitolato Wild, con Levante. «Ho pensato, chi è quella bellissima ragazza italiana? Vuole scrivere qualcosa su una mia canzone? Ma certo! Ha una gran voce», dichiara LP in merito alla collaborazione. In un’intervista al Corriere della Sera, l’artista statunitense ci tiene a evidenziare che non si identifica né nel genere femminile né in quello maschile: è una persona non binaria.


«L’Italia? Ancora machista»

In inglese ha scelto i pronomi they/them che indicano il neutro, ma che non esistono ancora nella lingua italiana. Si tratta comunque di una scelta troppo stretta per LP: «Vorrei conoscere i linguisti che hanno deciso che il pronome non binario fosse they, crea un sacco di confusione. Però l’ho adottato perché bisogna sostenere il cambiamento, fa bene a tante persone», dice a colloquio con Barbara Visentin. Da qui la scelta di farsi chiamare con le iniziali del suo nome anagrafico e del suo cognome, ovvero Pergolizzi. LP ha svoltato con il grande pubblico italiano con il brano Lost on You nel 2016. Ha origini italiane, metà napoletane e metà siciliane. «La cosa più italiana di me è che grido un sacco e gesticolo. E poi odio che mi venga detto cosa fare, credo sia una cosa molto italiana. Quando arrivo da voi e mi gridano “Laura! Laura! Laura!”, ogni volta devo ripetere “io sono LP”, ma che devo farci, odio correggere le persone, però lo farò più spesso», aggiunge.


Il messaggio all’Italia

E ci tiene a lanciare un messaggio agli italiani affinché la lingua nostrana diventi più inclusiva: «Anche la vostra lingua, non dimenticatevi, è una cosa che si costruisce, quindi quel che dovete fare è implementare le vostre parole». L’artista statunitense è una persona che sia professionalmente che nel privato è molto vicina ai diritti della comunità Lgbtqia+. Evidenzia come in Italia ci sia ancora una «cultura un po’ machista». E aggiunge: «Mi chiedo se certe persone pensino che ostacolandoci la smetteremo di essere gay. Vi assicuro che non sarà qualche vecchio maschio a fermarmi dal fare sesso con le donne. E poi – osserva con ironia – sono stati gli antichi romani a inventarsi tutta la faccenda, con le loro orge omosessuali, dovreste assumervi questa responsabilità».

La collaborazione con Levante

I fan italiani attendono con ‘ansia’ l’uscita del brano in collaborazione con Levante. Stando a quanto anticipato finora, il testo Wild vuole essere un invito a vivere con forza la propria libertà. «È stata la prima canzone che abbiamo scritto alle Isole Cayman dopo aver allestito uno studio in casa – ha raccontato LP -. A questo punto, sentivo un nuovo senso di libertà nell’essere single. Ero una persona pronta ad esprimere la sensazione di voler essere un buon partner e allo stesso tempo di aver bisogno di essere anche una persona selvaggia per un po’. È bello avere in questa canzone un’artista come Levante. Mi piace quello che ha fatto nella sua strofa e naturalmente adoro la sua voce. In modo particolare, è fantastico sentirla su Wild perché aggiunge un altro spessore alla canzone». Stesso entusiasmo anche per la cantautrice italiana che racconta come quando ha ricevuto l’invito di LP non pensava potesse essere vero: «Amo profondamente la sua estensione vocale, il suo timbro inconfondibile. Wild è un brano che fa aprire le braccia, fa saltare».

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