Processo a Ciro Grillo per stupro di gruppo: Silvia potrebbe essere interrogata in modo protetto. Insorge la difesa

La ragazza salirà sul banco dei testimoni il 7 e l’8 novembre e il 13 e il 14 dicembre

Silvia, la studentessa italo-norvegese che ha accusato di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, potrebbe essere sentita in modo protetto con il supporto di uno psicologo. Al momento si tratta solo di un’ipotesi paventata nella scorsa udienza di venerdì 22 settembre, che dovrà essere formalizzata in un’istanza da parte degli avvocati della ragazza, assistita da Dario Romano e Giulia Bongiorno. Quest’ultima, ieri, ha raccontato che nel corso dell’udienza Silvia «ha pianto mentre ricostruiva i fatti, raccontando quello che prova ancora adesso». Nel caso in cui venisse richiesta e successivamente accolta l’istanza, la sua deposizione – prevista in quattro giornate – verrebbe quindi raccolta con le modalità che vengono applicate a casi specifici. Le udienze riprenderanno a novembre: la ragazza salirà sul banco dei testimoni il 7 e l’8 novembre e il 13 e il 14 dicembre.


Contraria la difesa

La questione, però, divide i legali delle rispettive parti. «Riteniamo che non ci siano gli elementi per presentare questa richiesta perché esiste una relazione della psicologa, che ha anche già deposto in aula, e ha confermato che la ragazza è perfettamente in grado di affrontare una nuova deposizione», ha dichiarato l’avvocata della difesa, Antonella Cuccureddu. «Inoltre ha risposto a migliaia di domande dei Carabinieri al momento della denuncia e a centinaia di domande fattele dal pubblico ministero, dimostrandosi perfettamente in grado di ricordare», ha aggiunto. Nella scorsa udienza è stata ascoltata nuovamente la versione della seconda presunta vittima dello stupro di gruppo che ha ripercorso quanto sarebbe accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Porto Cervo.


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