Stoltenberg a Kiev sprona l’Ucraina: «State guadagnando terreno, l’ingresso nella Nato è vicino». E Putin ricompare insieme a Kadyrov

Il presidente russo annuncia intanto lo sviluppo di nuove armi nucleari: «Così garantiamo l’equilibrio strategico nel mondo»

L’agenzia per l’energia atomica russa Rosatom sta lavorando alla «creazione di armi avanzate in grado di mantenere l’equilibro strategico nel mondo». Lo scrive il presidente russo Vladimir Putin in un telegramma di congratulazioni ai lavoratori dell’azienda stessa, come riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti. «È gratificante che oggi lo staff Rosatom, i dipendenti di imprese specializzate e centri di ricerca stiano valorizzando le meravigliose tradizioni dei loro predecessori. Stanno risolvendo attivamente i problemi legati all’introduzione di tecnologie innovative nei settori energetico e spaziale, nella medicina nucleare, nell’ecologia e nella modernizzazione del nucleare flotta di rompighiaccio. Partecipano alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere l’equilibrio strategico nel mondo», ha detto Putin nel suo discorso di congratulazioni ai dipendenti dell’industria nucleare, sottolineando che «è importante continuare il percorso verso l’approfondimento della cooperazione internazionale, ampliando i contatti reciprocamente vantaggiosi con partner coscienziosi e affidabili all’estero».


Putin da Kadyrov, un video smentirebbe le notizie sulla sua morte

Putin avrebbe avuto anche un colloquio con il leader ceceno Ramzan Kadyrov, secondo quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti. Dal video diffuso sul canale Telegram ВЧК-ОГПУ, Kadyrov sembrerebbe in salute dopo le notizie circolate nelle scorse settimane su diversi canali ucraini che lo davano per morto o gravemente malato. L’incontro tra i due dittatori si sarebbe svolto, sempre secondo quanto riporta il canale russo, all’interno dell’Ospedale clinico centrale di Mosca, struttura nella quale vengono curati gli alti funzionari russi. Non sono ancora emersi aggiornamenti sul contenuto dei loro colloqui.


Zelensky a Stoltenberg: «L’entrata nella Nato è naturale»

Se da una parte il leader del Cremlino rinsalda i rapporti con i pochi alleati nella regione, dall’altra parte della trincea Volodymyr Zelensky ha avuto oggi un incontro con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. «È un onore essere di nuovo a Kiev, capitale della grande nazione dell’Ucraina. Oggi le forze ucraine stanno avanzando, stanno guadagnando gradualmente terreno», ha dichiarato il numero 1 dell’Alleanza atlantica, che ha voluto anche ribadire le differenze tra aggressore e aggredito: «Kiev lotta per la sua gente, per la libertà, Mosca è mossa dall’imperialismo», ha sottolineato. Poi il passaggio più atteso da parte ucraina, quello sulle prospettive di adesione alla Nato: «A Vilnius abbiamo deciso che l’Ucraina entrerà nella Nato e oggi l’Ucraina è più vicina che mai all’Alleanza», ha detto Stoltenberg , riconfermando l’intenzione dell’Alleanza di «rafforzare la frontiera orientale». Zelensky ha colto dal canto sua la palla al balzo: «Abbiamo dimostrato che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato è un modo di rafforzare l’Ucraina, ma anche per rendere la Nato più forte. La nostra cooperazione è forte, la nostra alleanza con la Nato è naturale». Sulla stessa linea ha risposto Stoltenberg per dissipare ogni dubbio sul supporto occidentale alla causa ucraina: «Più forte diventa l’Ucraina, più ci avviciniamo alla fine della guerra. La Russia può fermare la guerra oggi, l’Ucraina non ha questa scelta».

La «sveglia» di von der Leyen all’Ue

Quasi all’unisono con i nuovi minacciosi annunci di Putin e con gli appelli lanciati da Kiev, da Spalato arrivava intanto la messa in guardia all’Ue della presidente della della Commissione, Ursula von der Leyen: «La guerra della Russia contro l’Ucraina ha dimostrato che esiste una forte necessità che l’Europa si adatti a un ambiente geostategico e geopolitico più pericoloso e instabile», ha avvertito la politica tedesca dal vertice Ppe in corso in Croazia, ricordando come «abbiamo assistito al forte ricatto energetico della Russia, che ha messo a dura prova il nostro sistema energetico ma grazie ad una risposta molto determinata e unita abbiamo ridotto nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, i prezzi dell’energia che erano saliti alle stelle l’anno scorso in estate sono tornati a livelli prebellici, ma sappiamo che rimangono strutturalmente elevati».

(In copertina foto di Sergey Dolzhenko per Epa)

Leggi anche: