No! L’influenza non è un «processo di disintossicazione del corpo»

Perché è pericoloso considerare l’infezione un processo naturale di disintossicazione del corpo

Diversi utenti stanno condividendo su Facebook (per esempio qui e qui) alcune citazioni secondo le quali l’influenza sarebbe un «processo naturale di disintossicazione del corpo», per questo «non c’è mai stata una cura per l’influenza, perché l’influenza è la cura». Chi lo avrebbe detto? Un personaggio descritto come «dottor Herbert Sheldon». Ma non è chiaro a chi si riferiscano, anzi è probabile che chi ha messo in circolazione queste condivisioni abbia fatto confusione. Per ironia della sorte infatti sono esistiti due americani, contemporanei e omonimi, che hanno fatto cose controverse. La foto utilizzata è quella dello psicologo eugenetista William Herbert Sheldon (meglio noto per l’invenzione dei somatotipi). Ma se cerchiamo corrispondenze con le affermazioni attribuitegli arriviamo al naturopata Herbert McGolfin Sheldon (descritto da alcuni critici come un truffatore, che spacciandosi per medico avrebbe ucciso un paziente nel 1942, inoltre era un pioniere dell’igiene naturale e della detossificazione del corpo). Entrambi americani con velleità mediche, vissuti nel secolo scorso. In questa sede non ci interessa capire se gli utenti hanno fatto confusione tra i due, quanto spiegarvi perché oggi consideriamo ovvio che l’influenza non è “detox”, né può essere considerata una cura.

Per chi ha fretta:

  • Alcune condivisioni usano la foto di un uomo in camicie per sostenere che l’influenza sarebbe un processo naturale detox, e in quanto tale una cura.
  • L’uomo nella foto è lo psicologo William H. Sheldon, ma suggeriamo che la citazione sia presa dall’omonimo e contemporaneo Herbert M. Sheldon, naturopata e sostenitore di presunte cure detox.
  • Ovviamente le infezioni virali, come l’influenza e il raffreddore, in quanto tali non possono essere considerate detox, tanto più che mettono a rischio la vita di alcune categorie di persone considerate più a rischio.

Analisi

Le condivisioni recanti l’immagine dello psicologo Sheldon, ma con frasi che forse sono state prese dall’omonimo naturopata, si presentano generalmente con la seguente didascalia:

Medico Herbert Sheldon, 1944.
“Influenza” (influenza) è un processo naturale di disintossicazione del corpo,
in risposta a eccessiva tossicità nelle cellule”.
“Non c’è mai stata una cura per l’influenza, perché l’influenza è la cura”.
Disegnato. Hai capito?

Ricordiamo che l’immagine corrisponde allo psicologo William Herbert Sheldon, mentre è esistito nello stesso periodo storico il naturopata Herbert McGolfin Sheldon, sostenitore dell’igiene naturale e delle cure detox.

Wikipedia | Da sinistra a destra: lo psicologo padre dei somatotipi William Herbert Sheldon e il naturopata sostenitore delle cure detox Herbert McGolfin Sheldon.

No, l’influenza non è detox (nessuna infezione lo è)

Come spesso accade, le narrazioni riguardanti medicine alternative come quella in oggetto prima di arrivare in Italia si sono ampiamente sviluppate nel mondo anglofono. Un esempio emblematico potrebbe essere anche il concetto di raffreddore comune altrettanto considerato detox. Non approfondiremo anche questo frangente. Anche se non è da escludere un eventuale errore di traduzione, dove il termine inglese per definire il raffreddore comune (common cold) potrebbe essere stato erroneamente tradotto in Italiano come «influenza». Noi ci concentreremo sull’analisi dei concetti come ci sono pervenuti in italiano. Suggeriamo comunque un fact-checking in merito alla credenza che anche il raffreddore sia detox dei colleghi di Reuters, risalente a un anno fa.

La narrazione di base è la medesima e riguarda il mal costume di trascurare le malattie, ritenendo che il processo naturale di guarigione sia paragonabile a una cura. Ma l’influenza è una infezione virale. Le infezioni in generale non sono un processo naturale di disintossicazione del corpo. Forse la reazione del sistema immunitario che porta a ripulirci dal virus può essere considerata tale. Come ci avrebbe dovuto insegnare la Covid-19 (ancor più il long Covid), le infezioni virali non andrebbero prese sotto gamba, soprattutto per tutelare i soggetti più esposti: bambini, anziani, immunodepressi e pazienti con altre patologie. Per approfondire suggeriamo le nostre interviste al pediatra Stefano Prandoni e all’infettivologo Stefano Zona.

Altro che “detox”, vaccinatevi!

Leggiamo cosa riporta il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) EpiCentro in merito ai vaccini antinfluenzali, quindi usiamo una via trasversale per farci un’idea di cosa potrebbe significare applicare in una intera popolazione l’idea che l’influenza non sia una malattia. Altro che cura detox! (Il grassetto è nostro):

La vaccinazione contro l’influenza consente di affrontare una malattia che può determinare gravi complicanze e frequenti decessi. Per questo motivo la vaccinazione viene attivamente offerta a tutte le persone che appartengono a gruppi a rischio di avere una influenza in forma grave. […] La vaccinazione contro l’influenza è necessaria per proteggere le persone ad alto rischio dalle complicanze della malattia che si accompagnano ad un aumento del numero di ricoveri e delle morti. Quindi, si ritiene necessario vaccinare gli anziani ma anche tutte le persone, compresi i bambini, che hanno patologie che li espongono al rischio di complicanze dell’influenza.

Secondo quanto riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), esistono quattro virus responsabili delle epidemie di influenza stagionale.

Le persone a maggior rischio di malattia grave – riporta l’OMS – o complicazioni in caso di infezione sono: donne incinte, bambini di età inferiore a 59 mesi, anziani, individui con patologie croniche (come malattie cardiache, polmonari, renali, metaboliche, dello sviluppo neurologico, epatiche o ematologiche croniche) e individui con condizioni immunosoppressive (come HIV, chemioterapia o steroidi o tumori maligni). […] La malattia va da lieve a grave e persino mortale. Il ricovero ospedaliero e il decesso si verificano soprattutto tra i gruppi ad alto rischio. Si stima che in tutto il mondo queste epidemie annuali provochino da 3 a 5 milioni di casi di malattie gravi e da 290.000 a 650.000 morti respiratorie.

Conclusioni

Abbiamo visto che la credenza in base alla quale l’influenza sia una malattia trascurabile, da considerare un mero processo di disintossicazione del corpo, non solo è priva di fondamento, ma potrebbe risultare persino pericolosa se dovesse portare ad allontanare i soggetti più a rischio dalla vaccinazione.

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