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Il presidente del Ppe Manfred Weber si schiera con l’Italia: «Le azioni delle Ong tedesche non avvicinano l’accordo sul patto immigrazione»

«Tutti i Paesi devono compiere uno sforzo». L'assist del leader del centro-destra europeo allo stop del Governo sull'accordo

«Azioni unilaterali e non coordinate, come quelle delle navi delle Ong tedesche che trasportano i migranti nei porti italiani, non avvicinano l’accordo sulla riforma dell’immigrazione». L’assist al governo italiano sul patto migrazione e asilo viene proprio dalla Germania e dal leader del partito popolare europeo Manfred Weber che ha commentato così su X (originariamente Twitter) lo stallo sull’accordo. Il leader del principale partito di Bruxelles riflette sulla necessità di un impegno comune che prevede rinunce e compromessi: «Possiamo ridurre l’immigrazione illegale solo se lavoriamo insieme. Tutti i Paesi devono compiere uno sforzo per lavorare sull’adozione del patto sulla migrazione». È una presa di posizione che viene incontro ai dubbi del governo di Giorgia Meloni e del ministro degli Esteri Antonio Tajani sull’accordo in sede europea. Il leader di Forza Italia, che ieri aveva giudicato inopportuna la presenza di sette navi Ong straniere al largo di Lampedusa, è tornato oggi sulla questione ribadendo la linea dell’Italia: «Noi vogliamo fare un accordo per un nuovo Patto: le ong che battono bandiera tedesca o di altro Paese raccolgono i migranti e li portano nei loro Paesi». Nel frattempo l’Ansa ha confermato che la terza Ong finanziata da Berlino è la Sea Eye, nel 2023 riceverà 365.000 euro. La presidente del Consiglio è oggi a La Valletta (Malta), dove si sta tenendo la riunione dei Med9, vertice dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterraneo.

Meloni al Med9: «Rapidi e coesi per risposte efficaci all’emergenza migranti»

Se a Bruxelles il patto migrazione e asilo è fermo per i dubbi italiani sui salvataggi delle Ong, a La Valletta le trattative potrebbero riprendere e trovare un fronte coeso tra i 9 Paesi mediterranei. O almeno questo è il desiderio della premier Meloni che spera di ricevere il supporto dei leader di Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia. La presidente arriva a La Valletta con un messaggio condiviso ai Paesi coinvolti: «Agire rapidi e coesi per risposte efficaci all’emergenza migranti». A guidare l’incontro c’è Kyriakos Mitsotakis, capo dell’esecutivo greco, ma saranno presenti anche Ursula von der Leyen, al vertice della Commissione europea, e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel che ha esordito in questo modo: «A Malta affronteremo diversi temi, specialmente quello delle relazioni con i Paesi del Nordafrica. Il Mediterraneo deve essere uno spazio prospero, stabile e sicuro. Ciò richiede più partnership. Al Med 9 affronteremo il dossier migrazione, si stratta di una sfida seria per tutti noi».

La Commissione: «È importante che le Ong coordinino le loro attività con le autorità statali»

Quando il vertice dei Med9 doveva ancora iniziare la portavoce della Commissione Ue Anitta Hipper ha risposto così a chi le chiedeva se Bruxelles ritiene che le Ong siano un pull-factor per la migrazione: «L’imperativo è salvare vite, è un obbligo legale. Serve che ci sia cooperazione tra tutti gli attori impegnati nei salvataggi, e ciò coinvolge anche le Ong. È importante che le Ong coordinino le loro attività con le autorità statali».

(In copertina Manfred Weber, foto di Julien Warnand per EPA)

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