Spagna, la spunta Sánchez. Dal re l’incarico per il nuovo governo: «Parlerò con tutti, tranne Vox»

A nulla sono valse le rimostranze di Feijòo che, durante le consultazioni, ha dichiarato: «Trovo umiliante che si presenti un candidato senza avere una maggioranza»

Dopo il risultato delle elezioni amministrative, a fine maggio scorso, Pedro Sánchez aveva sciolto le Camere: troppo deludente il risultato per i socialisti. Ha scommesso sulle elezioni anticipate per riaffermare la sua leadership e, alla fine, re Felipe VI di Spagna gli ha conferito l’incarico di provare a formare un nuovo governo. Qualche giorno fa, dopo un giro di consultazioni, Alberto Núñez Feijóo aveva visto negarsi la fiducia del Congresso per una seconda volta: 172 voti al primo scrutinio, poi 173, mentre la soglia minima era pari a 176. Questa mattina, 3 ottobre, dopo un altro confronto con il re, il numero uno dei popolari ha dichiarato: «Tra un governo di bugie e le elezioni ovviamente preferisco il voto. Ma non decido io. L’attore principale di questo film è Carles Puigdemont, Sanchez è solo una spalla. Al momento però trovo umiliante che si presenti un candidato senza avere una maggioranza. Praticamente è la prova che la Spagna non ha un governo». Adesso Sánchez ha tempo fino al 27 novembre per provare a ottenere la fiducia. Intanto, l’ex capo del governo ha annunciato che inizierà a breve i colloqui con le altre forze politiche per tentare di coagulare una maggioranza.


«Sono onorato e molto consapevole dell’enorme responsabilità che ho davanti all’intera società spagnola», ha affermato il socialista. Sanchez ha esplicitato l’auspicio di riuscire a dar vita a un «governo progressista possa durare quattro anni». Poi, ha rivolto un appello ai catalani: «Chi difende l’unità del Paese è contro il conflitto politico, è per la convivenza. Bisogna riavvicinare i catalani dal resto della Spagna. Questa è l’ora dell’impegno, della generosità e della politica per creare un governo stabile: lancio un appello a tutte le forze politiche». Per il popolare Feijóo, invece, queste trattative con gli indipendentisti porteranno «a un’insicurezza per la Spagna», con settimane di «negoziati oscuri, teatralità e molte bugie». Sanchez, tuttavia, ha già chiarito alla stampa che sul tema dell’amnistia farà «tutto nel rispetto della Costituzione, con trattative trasparenti». E ha concluso: «Nei prossimi giorni, con la naturale parentesi dell’importante vertice europeo di Granada, mi riunirò con le diverse forze parlamentari, ad eccezione dell’ultradestra di Vox, come è logico».


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