Patto Ue sui migranti, c’è l’accordo tra i 27 Paesi sul testo chiave: salta il riferimento alle Ong

Contro l’intesa si sono espresse Polonia e Ungheria, mentre Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute

Deal. Gli ambasciatori dei 27 Paesi dell’Ue hanno trovato la quadra sul testo chiave relativo al regolamento delle crisi del Patto sui migranti. Contro l’intesa si sono espresse Polonia e Ungheria. Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Per la Spagna, presidente di turno Ue, era necessario arrivare il prima possibile a un compromesso, puntando così all’intesa prima del vertice di Granada domani e dopodomani (5 – 6 ottobre). Anche il commissario Ue Margaritis Schinas, parlando all’Eurocamera in rappresentanza della Commissione durante il dibattito sul Patto, ha ribadito la necessità di un’intesa: «Abbiamo bisogno del Patto e ne abbiamo bisogno ora». L’appello all’azione (tempestiva) è arrivato dopo l’intensificarsi del clima di tensione tra Italia e Germania sulla gestione dei migranti e i finanziamenti tedeschi alle navi Ong che operano nel Mediterraneo. Per superare questo stallo politico e trovare, così, un accordo, il punto sulle organizzazioni non governative – che riguardava l’esclusione dei salvataggi delle Ong  dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che, stando alla normativa, attiverebbero l’emergenza flussi – è stato declassato nella sezione dei «considerando», mentre prima figurava come un emendamento al testo. Si è tornati in sintesi alla bozza formulata a luglio senza, dunque, gli emendamenti presentati da Berlino. «Accolgo con favore l’intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura», ha scritto su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. La presidenza spagnola ha deciso di mettere il regolamento in agenda alla riunione dei Rappresentanti Permanenti di oggi, mercoledì, 4 ottobre. Si tratta di un accelerazione per fare in modo, tra le altre cose, che il summit di Granada non sia dominato dal dossier migratorio. Ma anche un risultato per l’Italia che ha puntato i piedi sull’esclusione delle attività delle Ong da contesti che rientrerebbero, a suo dire, nell’uso strumentale della migrazione da parte dei Paesi terzi, tra le fattispecie che innescano il regolamento sulle crisi. Grande soddisfazione, infine, è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell’accordo che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo.


Leggi anche: