Il Nobel per la letteratura va a Jon Fosse per «le sue opere teatrali e di prosa innovative che danno voce all’indicibile»

Lo scorso anno l’Accademia svedese aveva assegnato l’ambito Nobel per la letteratura alla scrittrice francese Annie Ernaux

Il Nobel per la Letteratura va allo scrittore, poeta e drammaturgo norvegese Jon Fosse per «le sue opere teatrali e di prosa innovative che danno voce all’indicibile», si legge nella motivazione. «La sua immensa opera scritta in norvegese Nynorsk e che abbraccia una varietà di generi è costituita da una vasta gamma di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Sebbene oggi sia uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa». Intellettuale poliedrico, ha esordito nella scrittura nel 1983 con il romanzo Raudt, svart (Rosso, nero), sperimentando poi la narrativa breve, la poesia, la saggistica e la letteratura per l’infanzia. Lo scorso anno l’Accademia svedese aveva assegnato l’ambito Nobel per la letteratura alla scrittrice francese Annie Ernaux per «il coraggio e l’acume clinico con cui ha svelato le radici, le rimozioni e i limiti collettivi della memoria personale». Quello di oggi è il quarto appuntamento con il prestigioso premio: ieri – mercoledì, 4 ottobre – è stato assegnato il Nobel per la chimica a Moungi G. Bawendi, Louis E. Brus e Alexei I. Ekimov per avere scoperto i quantum dot, nanoparticelle così piccole al punto che le loro dimensioni determinano le loro proprietà, a partire dal colore, secondo le leggi della fisica quantistica. Martedì 3 ottobre, il riconoscimento per la fisica è andato a Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L’Huillier per l’invenzione degli attosecondi, i segnali più brevi mai creati dall’uomo e che promettono di aprire la via a una nuova era dell’elettronica. A inizio settimana, invece, il premio Nobel per la medicina è stato assegnato a Katalin Karikó e Drew Weissman per gli studi usati nei vaccini contro il Covid. Domani sarà il turno del Nobel per la pace e, infine, lunedì 9 ottobre verrà assegnato il premio per l’economia.


La vita e le opere

Jon Fosse è nato ad Haugesund, città nella contea di Rogaland in Norvegia, nel 1959. Scrittura scarna, spietata, in grado di cogliere tutte le contraddizioni del linguaggio, contraddistinguono la sua cifra stilistica già nota nel suo primo dramma del 1992-93 dal titolo Nokon kjem til å komme (Qualcosa sta per arrivare). Autore del dittico sul pittore norvegese L. Hertervig Melancholia e di drammi quali: Natta syng sine songar (E la notte canta) e Eg er vinden (Io sono il vento, 2012), tra i suoi lavori più recenti – pubblicati in Italia vi sono Morgon og kveld (Mattino e sera, 2019) e Det andre namnet: septologien I-II (L’altro nome: settologia I-II, 2021). Con la prima e la terza parte di ques’ultima opera, Fosse è stato candidato sia nel 2020 che nel 2022 all’International Booker Prize, il premio letterario per la narrativa tradotta in inglese. Cavaliere dell’Ordine nazionale al merito della Repubblica Francese dal 2007, lo scrittore e drammaturgo vive dal 2011 in una residenza concessagli dal Re di Norvegia che ne è il proprietario.


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