Caso Apostolico: il video postato da Salvini, che riprende la giudice alla manifestazione, è stato girato da un carabiniere

Il militare l’ha raccontato spontaneamente ai suoi superiori. Spunta l’ipotesi di una manina catanese

Dopo la sentenza che ha permesso la liberazione di quattro migranti dal centro di Pozzallo, il caso è passato dalle Aule del tribunale di Catania all’agone politico. E più del provvedimento emesso dalla giudice Iolanda Apostolico, la discussione pubblica si è incentrata sull’imparzialità della magistrata. A favore della tesi che la vorrebbe schierata pro migranti e non terza nel giudizio, è stato diffuso e condiviso anche da Matteo Salvini un video risalente al 2018. Nel filmato, si vede Apostolico partecipare in prima fila a una protesta al porto di Catania. Le immagini sono state riprese dal lato delle forze dell’ordine, quindi contrapposte ai manifestanti. Dopo alcuni giorni di scaricabarile circa l’autore del video, un carabiniere ha ammesso di essere stato lui a fare il girato e a custodirlo sul suo telefonino, fino a qualche giorno fa. Scrive l’Ansa che il militare avrebbe deciso di riferire spontaneamente ai suoi superiori di aver registrato il video, cinque anni fa, ma «senza alcuna finalità». Video che non sarebbe «mai stato allegato ad atti interni o a informative all’autorità giudiziaria». Poi, quando è scoppiato il caso apostolico, il carabiniere avrebbe deciso di condividere le immagini con una «ristretta cerchia di persone». Le autorità giudiziarie di Catania sarebbero state già informate su quest’ultimo sviluppo.


La manina catanese

Nella mattinata di oggi, 7 ottobre, La Sicilia aveva ipotizzato che l’autore del video fosse un uomo appartenente alle forze dell’ordine e che, per la diffusione del filmato, sia stato sfruttato il collegamento con il deputato della Lega siciliano, Anastasio Carrà, a sua volta carabiniere, anche se in pensione. Carrà, tuttavia, ha smentito questa ricostruzione. «Quel video non sono stato io a procurarlo, né a darlo a Matteo. Se proprio lo volete sapere, l’ho visto per la prima volta poco prima di entrare in Aula per chiedere l’informativa al ministro Nordio», aggiunge a la testata.


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